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COMUNICATO STAMPA
Siamo felici di informare che la Federazione Italiana Yoga, ha ricevuto un Attestato di benemerenza dal Principe Sergio di Jugoslavia, Presidente Internazionale dell’Associazione Regina Elena per l’attività svolta presso gli IFO di Roma da oltre 10 anni.
La cerimonia di consegna si è svolta in occasione della celebrazione dei 150 anni dalla nascita della Regina Elena di Montenegro distintasi per l’incredibile attività caritatevole rivolta alle persone sofferenti.
Questo premio ci stimola a continuare l’opera di diffusione delle tecniche yogiche in ambito ospedaliero.

GRAZIE
GRAZIE di Alessandra Dechigi
Ogni lunedì i malati oncologici dell’IFO possono partecipare ad una lezione di yoga completamente gratuita e studiata per le loro esigenze.
In oltre 13 anni il progetto è diventato una realtà conosciuta e molto apprezzata da medici e pazienti.
Domenica 23 gennaio 2023 gli insegnanti del gruppo Yoga in IFO hanno ricevuto dalle mani del presidente FIY Eros Selvanizza un attestato di ringraziamento per la preziosa opera di volontariato prestata presso gli istituti IFO – Regina Elena – San Gallicano di Roma.

In occasione della cerimonia di consegna degli attestati, li insegnanti sono stati chiamati a testimoniare la propria esperienza e ciò che è emerso è stata tanta commozione e gratitudine da parte di tutti.
Abbiamo ascoltato la voce rotta dall’emozione e abbiamo visto le lacrime, ma abbiamo sentito tanta unità, audacia e coraggio.
Ringraziare è bello e la gratitudine arricchisce il presente; ci aiuta ad accettare la vita così come è, dandoci la possibilità di intervenire in ciò che possiamo cambiare e prendere atto di ciò che non possiamo cambiare.
Samtosha, tradotto spesso con il termine appagamento, è il nyama che più si avvicina e chiarisce il senso profondo della gratitudine.
Un grande ringraziamento va quindi, agli insegnanti che hanno realizzato questo progetto: Porzia Maria Favale, Floriana Amati, Gioia Croci, Barbara Damiani, Alessandra Dechigi, Francesca Desideri, Ilenia Di Giovanni, Maura Grava, Sara Guerrera, Fabio Milioni, Lucia Morotti, Massimo Olivieri, Sabrina Tinelli.
Al Presidente FIY Eros Selvanizza che ha reso possibile l’inserimento degli insegnanti di yoga in una struttura ospedaliera.
Ai direttori sanitari e a tutti i medici che credono nell’efficacia delle terapie di supporto.
A tutti gli allievi/pazienti che ogni giorno affrontano la vita con coraggio e fiducia.
Verso l’infinito e oltre…
di Alessandra Dechigi

Che emozione vivere in questo tempo! Da quando è iniziata la mia avventura con lo yoga sono cambiate tante cose.
Non si parlava tanto di yoga quando ho iniziato a praticare.
Ricordo gli sguardi attoniti di chi ascoltava i miei racconti entusiasti dopo le mie prime lezioni da allieva, scuotendo la testa, commentando a bassa voce che beh, “sappiamo che Ale è stravagante…” oppure il rifiuto convinto di chi mi vedeva ormai persa e plagiata da chissà quale setta. Poi la pacata rassegnazione alla mia proverbiale testardaggine quando ho intrapreso la scuola di formazione.
Il tempo passava e si cominciava a parlare di yoga anche nelle pubblicità commerciali.
I più curiosi hanno cominciato a fare domande e a mostrare interesse ai miei racconti.
Poi anche i medici hanno cominciato a suggerire la pratica dello yoga per limitare lo stress. Si cominciava a pensare che forse era una cosa seria…
Insomma, parlare di yoga non era più una cosa da hippy o da adepti di chissà quale circolo esoterico, anzi! Lo yoga entrava di diritto in ospedale come terapia di supporto.
Ecco che dall’oscurità sono fioriti insegnanti di tutti i tipi, influencer glamour e divi dello spettacolo che caldeggiano la pratica yoga per ogni esigenza, ma forte della sua struttura e della sua tradizione millenaria, lo yoga resta testimone del cambiamento nonostante le forzature modaiole, portando il suo messaggio di armonia a livello globale.
Ultimamente, per fare ordine in questo mare magnum di offerte, l’India ha cominciato a certificare i propri insegnanti formati da alte scuole di specializzazione e solo quest’anno si è aperta oltre-confine dando il prezioso diploma anche ad alcuni insegnanti italiani confidando nella loro formazione. Il messaggio è chiaro: divulgare lo yoga più autentico e non mistificato.
Lo yoga ritrova splendore. Se ne parla apertamente con rispetto e consapevolezza.
Il cambiamento continua, la trasformazione è ad ogni respiro ed è di pochi giorni fa l’immagine di Samanta Cristoforetti, astronauta italiana e prima donna a comandare una stazione spaziale internazionale, che pratica yoga a bordo, seguendo un corso on-line. Fantastico!
Alessandra Dechigi
Riflessioni sulla Giornata Internazionale dello Yoga
di Alessandra Dechigi
Una volta un maestro chiese a tutti noi che pendevamo dalle sue labbra, quale fosse la cosa che tutti gli uomini desiderano e difficilmente ottengono, indipendentemente dallo stato sociale o dal luogo di nascita… “Facile” disse lui, “la pace”.
Ogni essere umano dice: ”Io voglio la pace” senza ottenerla, Perché?
“Facile” disse il maestro, “togliamo l’ego – IO- , togliamo lo sforzo legato al -VOGLIO- e cosa resta? La pace, appunto”
Le sue parole rimasero stampate nella mia mente.
Lo scorso 21 giugno ho partecipato alle celebrazioni per la Giornata Internazionale dello Yoga a Roma. Come ogni anno i preparativi sono stati impegnativi per tutti quelli che si sono resi disponibili per rendere possibile l’evento: l’Ambasciata dell’India a Roma, la Federazione Italiana Yoga, Sarvayoga International e le altre associazioni con le quali si condividono oneri ed onori da sette anni senza interruzione.
- 2015 ci siamo radunati nei locali dell’Ambasciata. Abbiamo praticato con entusiasmo e stupore per quella “novità” alla quale eravamo chiamati a partecipare. Abbiamo gettato le basi per il cammino che ci accingevamo a percorrere.
- 2016 il prato dei giardini dell’Auditorium ha fatto da sfondo alla pratica condotta a turno dai rappresentanti delle associazioni partecipanti, ognuna riconoscibile per le differenze formali nella pratica. La bellezza del luogo ha amplificato il piacere di essere insieme.
- 2017 i giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica erano stracolmi di partecipanti e la lezione di protocollo è stata condotta ancora a turno dagli insegnanti che si sono avvicendati sul palco, ma la OM alta e potente è stata l’azione energica che ha decretato in ognuno di noi un momento intimo di svolta.
- 2018 Piazza del Campidoglio. Un nastro arancio ha unito il cuore e la mente di ognuno dei praticanti. La lezione di protocollo ha avuto una sole voce e l’armonia si è sentita forte, alta, sottile. In piazza si respirava emozione ed amore.
- 2019 Piazza del Campidoglio. Molta più partecipazione consapevole. C’è stato spazio per tutti, praticanti e curiosi. Ognuno si è sentito libero di esprimersi nella condivisione. Abbiamo vissuto insieme un momento creativo.
- 2020 La pandemia non ha interrotto il filo che unisce. In pochissimi abbiamo praticato la lezione di protocollo con attenzione e intimità sulla terrazza che ci ha messo a disposizione l’Ambasciata dell’India. Determinazione e fiducia ci hanno fatto superare tutti gli ostacoli che ci siamo trovati a fronteggiare.
- 2021 Castel Sant’Angelo è stato il luogo che ha permesso il ritorno alla vita, a praticare in presenza, cercando di bilanciare la sicurezza con la voglia di ritrovarsi vicini. Ci siamo sentiti accolti dalla nostra città che si stava riaffacciando timidamente alla vita abituale.
- 2022 Castel Sant’Angelo. Roma congestionata e piena di turisti in un giorno infrasettimanale, traffico, niente parcheggi e le solite cose che ricominciano dopo così tanto tempo di stasi. Piccoli intoppi organizzativi, ritardi, caldo asfissiante, echi di guerra, crisi economica…e chi più ne ha più ne metta. Eppure, eravamo in tantissimi, sorridenti, uniti e disponibili, aperti e senza aspettative. Difficile da descrivere il clima, l’armonia che abbiamo respirato. Tutti uniti in un’unica voce, nel presente senza ego e immersi nell’ahimsa. Abbiamo respirato la pace.
Buona Estate
di Lucia Morotti

Si è concluso per la pausa estiva il Laboratorio Yoga in Ospedale online dedicato ai pazienti oncologici, in collaborazione con l’IFO Regina Elena di Roma e la Federazione Italiana Yoga
con la pratica guidata dall’insegnante Porzia Maria Favale e la presenza delle insegnanti Alessandra Dechigi, Barbara Damiani e Francesca Desideri che ha concluso leggendo una poesia: “Sulla pazienza” di Rainer Maria Rilke.

Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti che con i loro messaggi di entusiasmo hanno dimostrato che la pratica online ha raggiunto ottimi risultati permettendo di accorciare le distanze, offrendo la possibilità di seguire il corso ad un maggior numero di persone. Un saluto speciale da parte degli insegnanti Federali ed un augurio per una estate di luce! Vi aspettiamo con gioia per riprendere il corso ad ottobre!

La Crociata del Crociato
LA CROCIATA DEL CROCIATO di Alessandra Dechigi
In un attimo tutto è cambiato.
La borsa del mare è rimasta vicino alla porta di casa, spettatrice immobile della trasformazione di ogni progetto.
Sono scivolata e con una caduta comica e grottesca ho visto la mia rotula dislocarsi.
Istintivamente l’ho circondata con le mani rimettendola al suo posto poi…il referto: rottura del legamento crociato.
Sono passati 5 mesi da quel momento: un tempo tutto da investigare.
All’inizio c’era solo la non accettazione, la rabbia, il dolore lancinante che non mi abbandonava mai. L’immobilità forzata, la rinuncia ad ogni progetto e anche al più piccolo desiderio, mi facevano vivere il corpo come una prigione claustrofobia.
Non mi è mai successo di essere bloccata fino al punto da non potermi neanche mettermi su un fianco!
Il dolore onnipresente sembrava una di quelle sirene di allarme che annunciano la catastrofe alla quale non poter sfuggire.
La mente, l’unica a potersi muovere a piacimento, iniziava a prendere il sopravvento, aggiungendo strazio e confusione.
Così alla rabbia è seguita l’indolenza. L’azione è stata soppiantata dalla frustrazione.
Non riuscivo a rimanere a galla in una melma di emozioni contrastanti.
Sono una persona positiva ed entusiasta, credevo… ma dove ero finita?
Mi era impossibile leggere una pagina, fare un disegno, guardare un film perché la concentrazione non mi era possibile.
Le giornate erano prive di senso e senza scopo. Vedevo tutto ostile e anche le parole d’incoraggiamento e le manifestazioni di amore di tutti quelli che mi giravano intorno erano odiose e insopportabili.
Io ero prigioniera di me stessa.
Quanto è durato? Un mese lunghissimo. Poi ho conquistato la sedia a rotelle e le prime sedute di fisioterapia.
Ero terrorizzata, mi sentivo ancora di più alla mercé: ho vissuto passivamente e con fastidio l’accudimento, le decisioni di altri, il non controllo di me, del mio spazio doloroso.
Il tempo sembrava ancora più lungo e buio.
Quelle brevi uscite in macchina per raggiungere lo studio di fisioterapia le vivevo con angoscia.
Il mondo fuori era pieno di insidie alle quali non mi sarei mai potuta sottrarre autonomamente.
In quei momenti da passeggera guardavo la città dal finestrino impossibilitata a fronteggiare ogni buca, marciapiede o scalino.
Tutto il mio ego si è piegato. Poi è iniziata la trasformazione.
Una volta ho letto che le ginocchia rappresentano la volontà e l’autoaffermazione. Ci si inginocchia raramente e solo quando si riconosce qualcosa o qualcuno di superiore.
Ho cominciato a riflettere: umiltà, affidamento, accontentamento e gratitudine.
da qui è iniziata la mia “crociata”.
Finalmente ho messo a frutto le tecniche di respirazione per tenere a bada le “Erinni” che si erano impossessate della mia mente, rendendola un luogo anarchico e ostile.
La pratica ha sgretolato la rigidità e lo scudo del mio mondo ristretto. Ho cominciato ad affidarmi a chi si stava occupando di me, espirando.
Ho assorbito la generosità e l’amore che mi circondava, inspirando e lentamente tutto il mio spazio vissuto, interno ed esterno, diventava più “elastico” e permeabile.
Finalmente ho cominciato a sospirare.
Il primo libro che ho preso in mano è stata la traduzione della Chandogya Upanisad.
Se qualcuno si stava occupando del mio fisico, io solamente mi sarei potuta occupare di tutto il resto.
Ho letto, riletto, assorbito, meditato, condiviso: Tat Tvam Asi!
Non lo leggevo da tanto tempo. In fondo in fondo…non mi curavo da tanto tempo.
Ultimamente sto abbandonando anche la seconda stampella e con gratitudine sto reimparando a camminare.
Durante la visita di controllo il dottore mi ha detto che tutto sta andando come deve. Dall’incidente ci vogliono sei mesi per guarire e un anno per dimenticare.
La mia “crociata” è in pieno svolgimento. di Alessandra Dechigi
Mercoledì 11 novembre 2021: il Ciclo dei Sette
Il Corso ” Il Ciclo dei Sette”
livello base partirà ONLINE
mercoledì 11 novembre 2020 dalle ore 19:00 alle ore 21:30
E’ ancora possibile inserirsi nel Gruppo
Il Ciclo dei Sette è un progetto nato per permettere di avvicinarsi a questa splendida disciplina nella sua totalità , quindi con la teoria e con la pratica anche se non si può seguire un classico corso settimanale. I gruppi saranno molto piccoli ( Min. 5 Max. 10 partecipanti) per permettere all’ insegnante di poter seguire ciascun allievo anche singolarmente.
La nuova modalità ONLINE permetterà all’ allievo la frequentazione senza spostarsi da casa e in tutta sicurezza.
Il progetto è anche un valido percorso di approfondimento teorico-pratico che avvia in modo corretto al possibile inserimento nei corsi di Formazione Superiore Insegnanti di Yoga ISFIY che si tengono a Roma ogni 3 anni.
Sette stage in sette mesi e un ottavo incontro per l’ “Unione dei Sette” con Attestato finale di partecipazione.
Un incontro al mese per trattare nella teoria e con la pratica i sette argomenti base dello Yoga classico o Hatha Yoga.
Ogni stage sarà dedicato ad un unico argomento e avrà la durata di 2 ore e 30 con un break di 15 minuti.
Gli argomenti che saranno trattati sono i seguenti:
Asana; Pranayama; Alimentazione; Psicologia; Yoga Mentale; Meditazione ; Mantra ; Unione dei Sette
Il corso sarà tenuto ONLINE da Porzia Maria Favale Rappresentante Regionale della Federazione Italiana Yoga e facente parte del corpo insegnanti ISFIY ( Istituto Superiore Formazione Insegnanti Yoga)
Compilare il modulo di seguito per ricevere il programma dettagliato del corso .
Il gruppo della domenica è in attesa perchè ancora non è stato raggiunto il numero minimo di partecipanti.
Il Corso ” Il Ciclo dei Sette” livello base partirà
mercoledì 11 novembre 2020 dalle ore 19:00 alle ore 21:30
Calendario degli appuntamenti:
mercoledi 11 novembre 2020 asana
mercoledi 2 dicembre 2020 pranayama
mercoledi 13 gennaio 2021 alimentazione
mercoledi 3 febbraio 2021 yoga mentale
mercoledi 24 febbraio 2021 psicologia
mercoledi 17 marzo 2021 meditazione
mercoledi 7 aprile 2021 mantra
mercoledi 5 maggio 2021 unione dei sette
IL LAGO SENZA SPONDE DELLA MENTE (Yogananda)
di Purnima Scognamiglio
Ho sempre amato soffermare lo sguardo sui dolci mutamenti del colore e dei movimenti dell’acqua del lago,nelle varie ore del giorno e nelle diverse stagioni, osservando i miei stati d’animo e quel senso di pace a cui sempre anelo.
Ora, seduta sulla sponda del lago, mi torna in mente il mio grande Maestro: il mistico filosofo indiano Maharishi Mahaesh che molti anni fa mi ha iniziato alla Meditazione Trascendentale.
Egli paragonava il lago alla storia della vita interiore.
Le increspature dell’acqua sulla superficie rappresentano le fluttuazioni della mente conscia
(vrtti) mentre nella profondità del lago vi è il silenzio, paragonato all’inconscio.
Se le increspature dell’acqua in superficie potessero andare più in profondo e riempirsi di quel silenzio, potrebbero diventare onde potenti come le onde dell’oceano.
Simile è il processo che accade nella Meditazione Trascendentale. L ‘attività della mente cosciente va in profondità e assorbe molto dell’attività della mente inconscia.
Con lunga e seria pratica l’attività inconscia viene inglobata dalla mente conscia portando il meditante a cominciare ad usare l’enorme potenziale della mente.
Raggiunge così la coscienza di beatitudine, mantenendo la sua natura essenziale , propria della natura della mente, che viene perduta quando gode della gioia dei riflessi del mondo relativo, adombrata dagli oggetti della percezione, annullando lo spirito per la vita materiale.
Nella Meditazione Trascendentale la mente va nella profondità del pensiero, poi lo trascende.
Andare oltre la mente non è un’azione fisica ma significa superare i limiti della prigione che ci costruiamo da soli, schiavi del nostro Ego, che ci rende vulnerabili ad ogni contatto della vita e della realtà.
Finchè saremo concentrati sul nostro Ego, non ci sarà possibilità di crescita, di pace ed uguaglianza tra gli uomini. Non riusciremo a lasciare questa prigione di strutture psicologiche dominate dall’io, desiderando vivere in questa prigione, anzi adornandola con teorie ed ideologie.
Il contatto con i nostri simili comporta competizione, gelosia, invidia, rabbia, violenza.
Solo uno stato di umiltà può aiutarci a raggiungere il mistero della natura dell’altro, trasformando il contatto con i nostri simili, liberi dalla schiavitù dell’ Ego.
L’umiltà non è una virtù o qualità della mente, ma dimensione della coscienza.
Nell’umiltà non giudichiamo eventi e persone ma impariamo da essi.
Con il contatto con i nostri simili non vi saranno più l’ambizione e tutte le altre emozioni negative ma impariamo a conoscere l’altro e il mistero della sua natura.
La dimensione dell’umiltà ci permette di “ascoltare e osservare” totalmente l’altro e non solo ciò che dice, evitando di rapportare le sue parole a tutto ciò che è nella nostra memoria egoica, senza giudicare o reagire.
I rapporti sono specchi in cui possiamo vedere la nostra realtà.
Riuscire a fare ciò migliorerebbe il rapporto con la nostra coscienza, spostata su un piano più alto, senza identificazioni, agendo da una visione totale e non parziale della realtà.
L’energia liberata da uno stato dell’essere privo di Ego, non legata alla mente condizionata, solo consapevole della totalità della vita, e in cui spariscono tutti gli impulsi negativi e tutte le prigioni della mente, è l’Amore che ci permette di emanare meravigliose onde di pace…
Ora osservo il lago di fronte a me.
L’acqua è immobile.
Fisso lo sguardo tra le sopracciglia nel lago senza sponde della mente.
Il cerchio eterno della pace mi circonda e le sue vibrazioni invadono il vasto territorio della mia mente, riversandosi oltre i suoi argini, dilagando oltre i suoi confini, espandendosi in direzioni infinite……
Purnima Scognamiglio
Insegnamenti senza tempo…
” E’ il tempo migliore, è il tempo peggiore;
è l’ epoca della saggezza, è l’ epoca della follia;
è il tempo della fede, è il tempo del dubbio;
è la stagione della luce, è la stagione delle tenebre;
è la primavera della speranza, è l’ inverno della disperazione;
fronteggiamo mille cose, affrontiamo anche il vuoto;
stiamo salendo in cielo,
stiamo discendendo dall’ altra parte…”
Esattamente 8 anni fa il 29 settembre del 2012 all’ età di 96 anni Nan Huai-Chin lasciava questo mondo. Nan Huai-Chin era un insegnante spirituale della Cina contemporanea. È stato considerato da molti come la principale forza nel risveglio del buddismo cinese. Mentre Nan era considerato da molti in Cina uno dei più influenti insegnanti buddisti del Chan, era poco conosciuto al di fuori della sfera culturale cinese. Di seguito trascritto uno dei suoi discorsi più significativi e ancora attuali.
Nel mondo odierno, grazie allo sviluppo materiale promosso dall’ Occidente, si conduce un’ esistenza agiata, si abitano case comode, si circola ovunque facilmente.
A prima vista, sembra un’ epoca felice; eppure, lottiamo in una società competitiva, abbiamo paura di guerre micidiali, affoghiamo in un mare di desiderio incessante. Viviamo in realtà in un tempo di grande dolore mai conosciuto dalla storia umana. In questo contrasto di profusione materiale e di penuria spirituale, l’ uomo si trova a fronteggiare una grande crisi esistenziale.
Possiamo forse sentirci disarmati. ma non disperiamoci abbiamo la possibilità e la responsabilità di perpetuare le saggezze antiche che favoriranno lo sbocciare della nuova generazione. Per portare sulle nostre spalle la trave che servirà a costruire il ponte fra passato e futuro, dobbiamo rinnovare le fonti spirituali antiche dell’ Occidente e dell’ Oriente. Scegliere coloro che ci riveleranno un cibo spirituale per completarci, per arricchirci a vicenda. Dobbiamo favorire lo scambio fra le due culture in modo da affrontare tutti insieme la grande crisi dell’ umanità.
Per trattare i problemi attuali del pianeta quali l’ ambiente, la penuria di risorse naturali e la pace mondiale, vi propongo, all’ alba dei miei novant’ anni, un modo per procedere che mi sembra universale.
Prendiamo attentamente in considerazione una regola cosmica fondamentale: il cambiamento, la mutazione.
Prendiamo coscienza che la legge della natura, il Dharma del cosmo, la routine delle vite, subiscono tale regola. Nel mondo materiale e spirituale non c’è nulla che non cambi. Dobbiamo cogliere il principio di questa mutazione e seguirne il corso. Non seguitelo soltanto, abbiate anche la saggezza di prevederlo, di prepararlo, e di precederne le conseguenze.
La saggezza del Dao dice che nella corrente della vita non dobbiamo fare altro che seguirne il corso naturale. Se volete fermare il torrente impiegando la forza, perderete la vostra energia. Se andate contro la corrente, annegherete. I daoisti proseguono in questo modo:” Seguite il corso della vita, canalizzate il torrente, sarete trascinati nel buon senso, trarrete beneficio dalle cose senza difficoltà”.
A tutti coloro che vogliono consacrare la vita a preservare la natura, a rendere migliore il futuro del genere umano, va il mio invito a definire bene questo principio di mutazione e a trovare poi le proprie strategie…
Laozi diceva:” Giunto all’ estremo del vuoto, fermamente radicato nella quiete, mentre diecimila esseri nascono in un solo slancio, contemplo il ritorno. Gli esseri prosperano a gara, ma ritornano sempre alle radici. Ritornare alla propria radice è la quiete”.
Nel cambiamento, la quiete…
E’ facile perdersi nell’ uno dimenticando l’ altra. Ci sfiniamo a movimenti inutili, consumiamo tutte le nostre risorse naturali, sprechiamo le nostre energie in ogni sorta di eccessi, di lussi. Per mantenere in buona salute corpo e spirito, è indispensabile coltivare l’ arte del rimanere nella quiete.
Laozi diceva: ” Riuscite ad accordare il vostro corpo e la vostra anima affinchè procedano all’ unisono e non si separino? Riuscite a respirare il più profondamente possibile, il più armoniosamente possibile come un neonato?”.
Plachiamo la nostra agitazione, ritroviamo la pace, distesi come neonati. Ecco due metodi semplici.
-Le posizioni della meditazione possono avere novanta varianti. Ciò che importa non è la posizione ma lo sguardo all’ interno di sè, come uno specchio di ciò che accade nella vostra mente. Nella meditazione, la quiete.
-il canto del mantra vi aiuterà ugualmente a mettervi in comunicazione con la pace interiore. Udito il canto, ritornerete naturalmente alla calma. Se siete in alta montagna o nel deserto e intonate un mantra, la serenità che vi pervade si commuoverà fino alle lacrime. Non saranno lacrime di pena, ma di beatitudine, di gratitudine. Il vostro intero corpo si apre come un fiore, le preoccupazioni svaniscono.
Nella solitudine, la quiete.
In Cina, la parola che disigna la vita è ” Shengming”: ” Sheng” significa tutto ciò che racchiude la vita. ” Ming” tutto ciò che ha un’ anima. Ne parla il Buddha: corpo e anima sono uniti, sono uno. A che cosa ci conduce questa “vita”? Quali sono i suoi valori?
Sempre in Cina , un vecchio motto dice:” La vita è più leggera di una piuma, la morte più pesante di una montagna”. La tradizione antica influenza ancor oggi i paesi asiatici. Essa pone l’ accento sulla regalità, sulla pietà filiale, sulla fedeltà, sulla giustizia, sulla moralità. Veneriamo coloro che dedicano la loro vita agli altri, per far regnare la giustizia e la pace. La vita e la morte vengono così trascese.
Questa bella cultura antica, purtroppo, si cancella a poco a poco davanti al modernismo. La cultura attuale fa leva sulla vendita della conoscenza, del pragmatismo, scarta la tradizione…così tutti seguono il tran tran della vita, molti vivono senza vivere, senza radici ne cultura.
Qual’ è il senso dell’ esistenza, qual’ è il suo valore?
Le culture orientali e occidentali si trovano sconvolte: mentre lottiamo per la sopravvivenza dimentichiamo di vivere realmente…
E’ dovere degli intellettuali esprimersi. Ci si preoccupa di guadagnare sempre di più, ecco lo scopo della carriera. Nello Yijing la parola “carriera” significa darsi da fare per il benessere altrui. Il fare tutto per noi stessi non è altro che un mestiere, Cerchiamo di non dimenticare il vero senso della vita…
Se ci rendiamo conto che ” il mondo è per tutti”, senza ego, diventeremo invincibili…
Mozi insisteva sullo sviluppo della tecnologia: era un pioniere della scienza e dell’ architettura cinesi, impegnato anche nel mondo. Quando scoppiava una guerra da qualche parte, ci andava per protestare, per cercare di fermarla…Ha difeso per tutta la vita la causa della pace, rivendicando l’ amore. Il suo insegnamento rimane sempre attuale.
Affidandoci unicamente allo sviluppo tecnologico, finiremo nell’ abisso della sventura.
E’ tempo di riconciliare la scienza, l’ arte e le qualità spirituali. Il benessere deriva dall’ unità di queste tre cose. La speranza, da questa unità…
Discorso pronunciato da Nan Huajin nell’ ottobre 2006 al Taihu Great Learning Centre, Provincia di Jiangsu.
Si riaprono le Quattro Stagioni dello Yoga
Dopo aver dovuto rinunciare ai due appuntamenti primaverili di Yoga alle Terme finalmente ricominciamo con il nostro amatissimo percorso circolare:
“ I W.E. delle Quattro Stagioni”
Il ciclo ricomincia dall’ appuntamento estivo con il solstizio d’ estate:
” Estate di Yoga & Benessere” che si terrà il 27 e 28 giugno prossimo venturo.
Riapriremo i nostri appuntamenti con lo Yoga in una location nuova: il Relais Villa D’ Assio ****
a circa un ‘ ora da Roma verso Rieti. Una totale immersione in una natura incontaminata , con a disposizione degli ampi spazi che garantiranno il migliore distanziamento.
Ricominceremo a respirare aria pulita e rimetteremo il nostro organismo nelle condizioni migliori prima dell’ estate.
A presto
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