asana
COMUNICATO STAMPA
Siamo felici di informare che la Federazione Italiana Yoga, ha ricevuto un Attestato di benemerenza dal Principe Sergio di Jugoslavia, Presidente Internazionale dell’Associazione Regina Elena per l’attività svolta presso gli IFO di Roma da oltre 10 anni.
La cerimonia di consegna si è svolta in occasione della celebrazione dei 150 anni dalla nascita della Regina Elena di Montenegro distintasi per l’incredibile attività caritatevole rivolta alle persone sofferenti.
Questo premio ci stimola a continuare l’opera di diffusione delle tecniche yogiche in ambito ospedaliero.

GRAZIE
GRAZIE di Alessandra Dechigi
Ogni lunedì i malati oncologici dell’IFO possono partecipare ad una lezione di yoga completamente gratuita e studiata per le loro esigenze.
In oltre 13 anni il progetto è diventato una realtà conosciuta e molto apprezzata da medici e pazienti.
Domenica 23 gennaio 2023 gli insegnanti del gruppo Yoga in IFO hanno ricevuto dalle mani del presidente FIY Eros Selvanizza un attestato di ringraziamento per la preziosa opera di volontariato prestata presso gli istituti IFO – Regina Elena – San Gallicano di Roma.

In occasione della cerimonia di consegna degli attestati, li insegnanti sono stati chiamati a testimoniare la propria esperienza e ciò che è emerso è stata tanta commozione e gratitudine da parte di tutti.
Abbiamo ascoltato la voce rotta dall’emozione e abbiamo visto le lacrime, ma abbiamo sentito tanta unità, audacia e coraggio.
Ringraziare è bello e la gratitudine arricchisce il presente; ci aiuta ad accettare la vita così come è, dandoci la possibilità di intervenire in ciò che possiamo cambiare e prendere atto di ciò che non possiamo cambiare.
Samtosha, tradotto spesso con il termine appagamento, è il nyama che più si avvicina e chiarisce il senso profondo della gratitudine.
Un grande ringraziamento va quindi, agli insegnanti che hanno realizzato questo progetto: Porzia Maria Favale, Floriana Amati, Gioia Croci, Barbara Damiani, Alessandra Dechigi, Francesca Desideri, Ilenia Di Giovanni, Maura Grava, Sara Guerrera, Fabio Milioni, Lucia Morotti, Massimo Olivieri, Sabrina Tinelli.
Al Presidente FIY Eros Selvanizza che ha reso possibile l’inserimento degli insegnanti di yoga in una struttura ospedaliera.
Ai direttori sanitari e a tutti i medici che credono nell’efficacia delle terapie di supporto.
A tutti gli allievi/pazienti che ogni giorno affrontano la vita con coraggio e fiducia.
Verso l’infinito e oltre…
di Alessandra Dechigi

Che emozione vivere in questo tempo! Da quando è iniziata la mia avventura con lo yoga sono cambiate tante cose.
Non si parlava tanto di yoga quando ho iniziato a praticare.
Ricordo gli sguardi attoniti di chi ascoltava i miei racconti entusiasti dopo le mie prime lezioni da allieva, scuotendo la testa, commentando a bassa voce che beh, “sappiamo che Ale è stravagante…” oppure il rifiuto convinto di chi mi vedeva ormai persa e plagiata da chissà quale setta. Poi la pacata rassegnazione alla mia proverbiale testardaggine quando ho intrapreso la scuola di formazione.
Il tempo passava e si cominciava a parlare di yoga anche nelle pubblicità commerciali.
I più curiosi hanno cominciato a fare domande e a mostrare interesse ai miei racconti.
Poi anche i medici hanno cominciato a suggerire la pratica dello yoga per limitare lo stress. Si cominciava a pensare che forse era una cosa seria…
Insomma, parlare di yoga non era più una cosa da hippy o da adepti di chissà quale circolo esoterico, anzi! Lo yoga entrava di diritto in ospedale come terapia di supporto.
Ecco che dall’oscurità sono fioriti insegnanti di tutti i tipi, influencer glamour e divi dello spettacolo che caldeggiano la pratica yoga per ogni esigenza, ma forte della sua struttura e della sua tradizione millenaria, lo yoga resta testimone del cambiamento nonostante le forzature modaiole, portando il suo messaggio di armonia a livello globale.
Ultimamente, per fare ordine in questo mare magnum di offerte, l’India ha cominciato a certificare i propri insegnanti formati da alte scuole di specializzazione e solo quest’anno si è aperta oltre-confine dando il prezioso diploma anche ad alcuni insegnanti italiani confidando nella loro formazione. Il messaggio è chiaro: divulgare lo yoga più autentico e non mistificato.
Lo yoga ritrova splendore. Se ne parla apertamente con rispetto e consapevolezza.
Il cambiamento continua, la trasformazione è ad ogni respiro ed è di pochi giorni fa l’immagine di Samanta Cristoforetti, astronauta italiana e prima donna a comandare una stazione spaziale internazionale, che pratica yoga a bordo, seguendo un corso on-line. Fantastico!
Alessandra Dechigi
La Crociata del Crociato
LA CROCIATA DEL CROCIATO di Alessandra Dechigi
In un attimo tutto è cambiato.
La borsa del mare è rimasta vicino alla porta di casa, spettatrice immobile della trasformazione di ogni progetto.
Sono scivolata e con una caduta comica e grottesca ho visto la mia rotula dislocarsi.
Istintivamente l’ho circondata con le mani rimettendola al suo posto poi…il referto: rottura del legamento crociato.
Sono passati 5 mesi da quel momento: un tempo tutto da investigare.
All’inizio c’era solo la non accettazione, la rabbia, il dolore lancinante che non mi abbandonava mai. L’immobilità forzata, la rinuncia ad ogni progetto e anche al più piccolo desiderio, mi facevano vivere il corpo come una prigione claustrofobia.
Non mi è mai successo di essere bloccata fino al punto da non potermi neanche mettermi su un fianco!
Il dolore onnipresente sembrava una di quelle sirene di allarme che annunciano la catastrofe alla quale non poter sfuggire.
La mente, l’unica a potersi muovere a piacimento, iniziava a prendere il sopravvento, aggiungendo strazio e confusione.
Così alla rabbia è seguita l’indolenza. L’azione è stata soppiantata dalla frustrazione.
Non riuscivo a rimanere a galla in una melma di emozioni contrastanti.
Sono una persona positiva ed entusiasta, credevo… ma dove ero finita?
Mi era impossibile leggere una pagina, fare un disegno, guardare un film perché la concentrazione non mi era possibile.
Le giornate erano prive di senso e senza scopo. Vedevo tutto ostile e anche le parole d’incoraggiamento e le manifestazioni di amore di tutti quelli che mi giravano intorno erano odiose e insopportabili.
Io ero prigioniera di me stessa.
Quanto è durato? Un mese lunghissimo. Poi ho conquistato la sedia a rotelle e le prime sedute di fisioterapia.
Ero terrorizzata, mi sentivo ancora di più alla mercé: ho vissuto passivamente e con fastidio l’accudimento, le decisioni di altri, il non controllo di me, del mio spazio doloroso.
Il tempo sembrava ancora più lungo e buio.
Quelle brevi uscite in macchina per raggiungere lo studio di fisioterapia le vivevo con angoscia.
Il mondo fuori era pieno di insidie alle quali non mi sarei mai potuta sottrarre autonomamente.
In quei momenti da passeggera guardavo la città dal finestrino impossibilitata a fronteggiare ogni buca, marciapiede o scalino.
Tutto il mio ego si è piegato. Poi è iniziata la trasformazione.
Una volta ho letto che le ginocchia rappresentano la volontà e l’autoaffermazione. Ci si inginocchia raramente e solo quando si riconosce qualcosa o qualcuno di superiore.
Ho cominciato a riflettere: umiltà, affidamento, accontentamento e gratitudine.
da qui è iniziata la mia “crociata”.
Finalmente ho messo a frutto le tecniche di respirazione per tenere a bada le “Erinni” che si erano impossessate della mia mente, rendendola un luogo anarchico e ostile.
La pratica ha sgretolato la rigidità e lo scudo del mio mondo ristretto. Ho cominciato ad affidarmi a chi si stava occupando di me, espirando.
Ho assorbito la generosità e l’amore che mi circondava, inspirando e lentamente tutto il mio spazio vissuto, interno ed esterno, diventava più “elastico” e permeabile.
Finalmente ho cominciato a sospirare.
Il primo libro che ho preso in mano è stata la traduzione della Chandogya Upanisad.
Se qualcuno si stava occupando del mio fisico, io solamente mi sarei potuta occupare di tutto il resto.
Ho letto, riletto, assorbito, meditato, condiviso: Tat Tvam Asi!
Non lo leggevo da tanto tempo. In fondo in fondo…non mi curavo da tanto tempo.
Ultimamente sto abbandonando anche la seconda stampella e con gratitudine sto reimparando a camminare.
Durante la visita di controllo il dottore mi ha detto che tutto sta andando come deve. Dall’incidente ci vogliono sei mesi per guarire e un anno per dimenticare.
La mia “crociata” è in pieno svolgimento. di Alessandra Dechigi
Mercoledì 11 novembre 2021: il Ciclo dei Sette
Il Corso ” Il Ciclo dei Sette”
livello base partirà ONLINE
mercoledì 11 novembre 2020 dalle ore 19:00 alle ore 21:30
E’ ancora possibile inserirsi nel Gruppo
Il Ciclo dei Sette è un progetto nato per permettere di avvicinarsi a questa splendida disciplina nella sua totalità , quindi con la teoria e con la pratica anche se non si può seguire un classico corso settimanale. I gruppi saranno molto piccoli ( Min. 5 Max. 10 partecipanti) per permettere all’ insegnante di poter seguire ciascun allievo anche singolarmente.
La nuova modalità ONLINE permetterà all’ allievo la frequentazione senza spostarsi da casa e in tutta sicurezza.
Il progetto è anche un valido percorso di approfondimento teorico-pratico che avvia in modo corretto al possibile inserimento nei corsi di Formazione Superiore Insegnanti di Yoga ISFIY che si tengono a Roma ogni 3 anni.
Sette stage in sette mesi e un ottavo incontro per l’ “Unione dei Sette” con Attestato finale di partecipazione.
Un incontro al mese per trattare nella teoria e con la pratica i sette argomenti base dello Yoga classico o Hatha Yoga.
Ogni stage sarà dedicato ad un unico argomento e avrà la durata di 2 ore e 30 con un break di 15 minuti.
Gli argomenti che saranno trattati sono i seguenti:
Asana; Pranayama; Alimentazione; Psicologia; Yoga Mentale; Meditazione ; Mantra ; Unione dei Sette
Il corso sarà tenuto ONLINE da Porzia Maria Favale Rappresentante Regionale della Federazione Italiana Yoga e facente parte del corpo insegnanti ISFIY ( Istituto Superiore Formazione Insegnanti Yoga)
Compilare il modulo di seguito per ricevere il programma dettagliato del corso .
Il gruppo della domenica è in attesa perchè ancora non è stato raggiunto il numero minimo di partecipanti.
Il Corso ” Il Ciclo dei Sette” livello base partirà
mercoledì 11 novembre 2020 dalle ore 19:00 alle ore 21:30
Calendario degli appuntamenti:
mercoledi 11 novembre 2020 asana
mercoledi 2 dicembre 2020 pranayama
mercoledi 13 gennaio 2021 alimentazione
mercoledi 3 febbraio 2021 yoga mentale
mercoledi 24 febbraio 2021 psicologia
mercoledi 17 marzo 2021 meditazione
mercoledi 7 aprile 2021 mantra
mercoledi 5 maggio 2021 unione dei sette
Calma la mente e l’ anima ti parlerà (Ma Jaya Sati Bhagavathi)
Quando ci si rilassa al punto che la frequenza delle onde cerebrali rallenta fino allo stato alfa, il chakra del cuore, ritenuto sede dell’anima e dell’amore, comincia ad aprirsi.
Anahat Chakra, localizzato nel cuore, il luogo in cui risuona il mistico suono ottenuto senza percussione, eco della prima vibrazione dell’universo in procinto di manifestarsi, il luogo in cui ogni coppia di contrari può trovare la pacificazione ed essere in perfetta armonia grazie all’energia del cakra: l’AMORE supremo .
Per raggiungere questo scopo, fondamentale è il processo di educazione della mente.
In genere la mente, che è senza disciplina, viene occupata da molti pensieri contemporaneamente: famiglia, affari, salute, desideri, lavoro, paure, speranze. Si creano vortici (vrtti) alla cui origine contribuiscono le 5 matrici che condizionano la mente sia nelle scelte che nell’orientamento dei processi mentali : i Klesha , nodi della mente, che inducono sofferenza.
E’ soltanto privilegio dello Yogi, dotato di una mente ferma, nutrire un pensiero alla volta e trattenerlo per tutto il tempo che desidera. Egli sa che il pensiero è la più potente arma a sua disposizione e può sfruttare l’uso di questa forza per incalcolabili possibilità. Riuscire ad osservare la mente mostra che moltissimi pensieri sono inconsistenti, eppure la mente vaga incessantemente tra essi, mentre pensieri illuminanti aiutano a riflettere e a migliorare la vita.
Bisogna imparare a liberare la mente da inutili informazioni e inutili pensieri mondani colmandola di pensieri divini che ci riconducano alla nostra natura di puro spirito, l’eterno ed immutabile Atman , per distaccarci dalla nostra tendenza ad identificarci con la nostra natura materialista . Un pensiero divino rende il cuore saldo e la mente forte. Esso illumina il volto, specchio della mente. Un pensiero negativo incide un segno profondo sul viso offuscandolo . Soprattutto gli occhi – specchio dell’anima – mostrano la condizione e il contenuto della mente.
Noi diventiamo ciò che pensiamo. Il pensiero costituisce il nostro mondo interiore.
Pensieri sani ci mantengono sani, mentre pensieri di fragilità, di disfunzioni, disfacimento e distruzione non aiuteranno certamente a godere di buona salute, equilibrio ed armonia. Infatti il corpo è unito alla mente, invece di esserne sua controparte. I pensieri influiscono sul corpo. Ogni pensiero procura nella mente una vibrazione che poi si trasmette al corpo fisico.
L’attività delle cellule nervose produce delle trasformazioni chimiche ed elettriche derivanti dal pensiero. Pensieri di odio, gelosia, ansia, ira ,aggressività, invidia, distruggono effettivamente cellule del corpo, provocando malattie al cuore, fegato, reni, stomaco, ecc.
Qualunque pensiero si possa coltivare, che si sia conscio o meno, la legge universale di attrazione continuerà ad agire, attirando su se stessi, quanto corrisponde al pensiero dominante, poiché la mente ha un “potere di attrazione”. Inoltre, il pensiero lascia il cervello e si libra nello spazio, dando origine a delle vibrazioni nel Manas, atmosfera mentale, dirigendosi in tutti sensi.
Un vero Yogi, tramite le vibrazioni dei suoi pensieri, aiuta a purificare il mondo, penetrando silenziosamente nella mente di migliaia di persone.
Un vero Yogi ed i Mahatma aiutano l’umanità con le loro vibrazioni spirituali e la loro aura magnetica trasmettendo alle persone più adatte i loro messaggi per mezzo della telepatia, comunicazione considerata paranormale ma che per loro è normale e semplice. Le vibrazioni dei pensieri viaggiano più veloci della luce e dell’elettricità…… Tutti noi possiamo inviare nell’atmosfera mentale pensieri purificanti, d’amore, di felicità, bontà, misericordia, fiducia, che possano ispirare tutte le persone sensibili alla loro ricezione.
Calmare la mente è dunque agire sui pensieri. I pensieri superflui e nocivi sono soltanto un ostacolo alla crescita interiore. Soprattutto non lasciamo che la mente resti invischiata nelle vecchie abitudini e abbandoniamo la paura di pensare in modo diverso dagli altri. Restiamo gentili. Rifiutiamo che il mondo ci renda insensibili, che la sofferenza ci lasci odiare, che l’amarezza rubi la dolcezza.
E’ necessario impegnarsi nella disciplina del pensiero. Non sarà facile poiché i pensieri frivoli e mondani, tutta la gamma di pensieri legati a sentimenti negativi assilleranno la mente anche quando si cerca di praticare lo yoga e la vita spirituale.
Meta altrettanto difficile è sviluppare la saggezza. Non basta la sola volontà o il solo desiderio di essere saggi. La saggezza non è solo un pensiero intellettuale. Occorre la consapevolezza di ciò che pensiamo, delle nostre azioni, delle nostre parole, consapevolezza che può sorgere solo da uno stato di calma interiore.
Ma la mente vuole sempre qualcosa ed è in continua ricerca . E lo fa attraverso i sensi ma non soddisfa mai la sua fame. La via per soddisfare la mente non è quella di andare fuori ma di rivolgerla verso l’interno.(Svadhyaya – educazione dell’io – studio di sé stessi )
La conoscenza del Sé è un immenso tesoro e la meditazione e lo studio dei testi sacri sono la chiave per accedervi . La meditazione ci porta a distaccarci da tutti i pensieri dispersivi ,dalle onde dell’ira ,dell’invidia, della gelosia, dell’odio, nemiche della pace e della saggezza. Raggiungiamo la purezza della mente liberando il campo dai pensieri negativi seminando quelli buoni, coltivandoli anche con i Mantra e il Pranayama.
Quando meditiamo dobbiamo prima di tutto sentire la volta cranica fluida. Se abbiamo il cranio contratto non possiamo meditare . Liberiamo il capo dalle tensioni sottili che sono situate nelle ossa craniche, strutture mobili al pari dei polmoni e della cassa toracica, rilassiamo le ossa temporo mandibolari che si muovono in modo impercettibile, come le branchie dei pesci. Poi attraverso un opportuno pranayama giungiamo alla coerenza cuore – cervello coinvolgendo il cuore , considerato come terzo cervello, col suo sistema nervoso indipendente. Il cuore nient’altro che un muscolo per il materialismo scientifico , è centro di saggezza nella medicina cinese e nei Veda mediatore tra cielo e terra.
La meditazione è uno “stato” (Krisnamurti), un” tornare a casa” (Osho), un piacevole librarsi nel vuoto. Attraverso le pratiche Yoga e con molto impegno, possiamo creare le condizioni favorevoli per sviluppare consapevolezza e disciplina interiore, dare forza, equilibrio e stabilità al corpo e alla mente per ottenere la giusta energia necessaria a sostenere stati di coscienza espansa.
Osservando lo stato della mente, stacchiamoci dai nostri pensieri quotidiani, non per annullarli, ma per permettere al profondo di manifestarsi liberamente. Attraverso l’osservazione del pensiero, acquietando i tumulti, calmando le emozioni, concentrandosi su un unico pensiero o un mantra, restando indifferenti ai pensieri molesti affinchè scompaiano da soli, senza controllare o costringere, senza giudicare, entriamo nel nostro mondo interiore, apriamo il nostro chakra del cuore all’amore incondizionato, quel tipo di amore che non si aspetta ritorno, ma che solo allora riceve .
Ascoltiamo la nostra anima . L’anima, metafora del piccolo, più piccola del piccolo, perché invisibile (Hillman). Entità non misurabile, poiché non è una sostanza e non è una forza, anche se noi siamo chiamati dalla forza delle sue pretese, comprendibile non con mezzi fisici ma solo con un sentimenti aperti al sacro. L’anima,ciò che si riesce a percepire nel profondo,che permette di superare le barriere della mente e della razionalità .
E solo allora riusciremo a percepire la differenza tra il nostro Ego e il nostro Atman, ad entrare nella sua luce, a conoscere quella dimensione in cui non esiste conflitto e non esiste tempo.
E’ il momento della Shakti
di Alessandra Dechigi
Queste sono state le parole con le quali il presidente federale Eros Selvanizza ha dato inizio al convegno FIY svoltosi a Calambrone il 4-5-6-ottobre scorsi, dal titolo “Yoga:patrimonio dell’umanità”.
E’ a metà del 19° secolo che lo yoga entra in Occidente, con il celebre intervento di Swami Vivekananda al parlamento mondiale delle religioni.
Ora lo yoga in Occidente ha bisogno della sua fonte.
L’impegno di Antonietta Rozzi nel ricercare questa sorgente è stato premiato con il grande riconoscimento da parte del Primo Ministro e di tutto il governo indiano.
Vivekananda diceva che ci si eleva solo attraverso l’istruzione. Ed è così.
L’istruzione è un atto femminile, inclusivo, di ascolto e comprensione; L’istruzione concorre a mantenere l’equilibrio dinamico del divenire, della vita.
La disciplina dello yoga risponde perfettamente a tutti i canoni educativi che richiede l’istruzione di cui parlava Swami Vivekananda, ma senza uno “standard” lo yoga rischia la volgarizzazione.
E’ per questo che l’era attuale richiede di associarci per progredire. Accademia e pratica non possono essere disgiunte, tornare alla sorgente per ricaricare di energia il lavoro attuale è fondamentale.
Qualcuno ha detto che in India sono stati presi i mattoni per costruire la nostra casa qui e la casa, il focolare rimandano a quel concetto di Shakti che ha permeato l’intero convegno di Calambrone.
Yoga patrimonio dell’umanità, dunque dovere del padre, ma senza “matrimonio”, cioè dovere della madre, non può esserci un padre.
Il grande impegno di Antonietta Rozzi nel tornare alla fonte, in India dove tutto ha avuto inizio, rinnovare i voti di un matrimonio indissolubile fra India e Occidente, ha un grande valore energetico e riequilibrante.
Gli indiani d’America usavano il Calumet per associarsi: il braciere, simbolo femminile dove si bruciavano erbe aromatiche e il cannello simbolo maschile attraverso il quale aspirare e condividere.
Mi sento grata per aver avuto accesso a questo Calumet virtuale che ancora emana il suo profumo.
Alessandra Dechigi
Yoga e Meditazione a Novembre 2019 Si raddoppia il gruppo!
Sabato 09 e Domenica 10 e Sabato 23 e Domenica 24 Novembre 2019
Due Seminari Speciali dedicati alla MEDITAZIONE.
Un seminario dedicato ad uno degli argomenti più discussi di questi ultimi anni da molti illustri rappresentanti della Scienza e della Medicina tradizionale. La meditazione sembra avere un effetto sull’azione dei geni, sulla loro espressione. Un team internazionale di ricercatori che opera nel Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto nazionale dei tumori (Int) di via Venezian a Milano, ha analizzato un gruppo di meditatori esperti, sottoponendoli a un prelievo prima e dopo una sessione di meditazione. Dalla ricerca è emerso che si inibiscono i geni dell’infiammazione e che vengono modificati anche i geni che regolano l’acetilazione degli istoni, enzimi che consentono o bloccano la lettura del Dna. E, come l’ambiente e gli stili di vita, influenzano l’epigenoma che avvolge il genoma. Come una capsula-filtro. Come in un computer il software rispetto all’hardware. Protezione sì, ma anche interazione. L’epigenoma è come un interruttore che accende e spegne geni in base alle sollecitazioni del micro e del macro-ambiente. Ecco allora che se il Dna del genoma è il Karma, cibo e pensiero tramite l’epigenoma possono sfidare il Karma……..( fonte : rivista NEUROSCIENZE del Corriere della Sera
Accreditati studi scientifici dimostrano che la pratica regolare dello Yoga ha un effetto protettivo sulla lunghezza dei telomeri e sull’enzima telomerasi, responsabile del mantenimento dei telomeri…. quindi , data la scoperta del premio nobel 2009 la biochimica australiana Elizabeth Blackburn che ha scoperto appunto che l’ accorciamento dei telomeri è responsabile dell’ invecchiamento cellulare , PRATICARE YOGA REGOLARMENTE RALLENTA SENSIBILMENTE L’INVECCHIAMENTO CELLULARE !!!!
Inoltre, alcune FORME MEDITATIVE dello Yoga, sono state utilizzate per AUMENTARE IL FLUSSO SANGUIGNO CEREBRALE in aree della corteccia prefrontale associate all’attenzione e hanno dimostrato di MIGLIORARE LA MEMORIA.
Per tornare allo stage “speciale meditazione” si terrà in un luogo davvero particolare ” L’ Oasi Francescana” . La struttura, ospitata in un ex complesso conventuale, venne costruita sul “greppo” di San Cosimato , una rupe di travertino a strapiombo nel punto in cui il torrente Licenza confluisce nel fiume Aniene. Il luogo si trova a 2 km dalla cittadina di Vicovaro (30 km ad est di Roma).
Il complesso, nato su resti di età romana che a loro volta parrebbero insistere su opere precedenti, occupa una vasta superficie, cinta da muri; Le mura oltre a contenere la struttura, delimitano un parco di circa due ettari nel quale si trovano cipressi secolari, alberi da frutta, ulivi e prati. Una struttura affascinante con una storia che si perde nella notte dei tempi e all’ interno della quale sarà ancora possibile visitare gli antichi Eremi dove i monaci si ritiravano nella preghiera e nella meditazione.
Lo stage sarà tenuto dai due Insegnanti Federali:
Massimo Olivieri ( specializzato nelle tecniche della meditazione)
Il silenzio e la pace del luogo, la particolare energia che si genera nei luoghi dove dove si uniscono due corsi d’ acqua, nonchè la totale immersione nella natura spettacolare dalla quale è completamente circondato, ma anche la lontananza dai frenetici mezzi di comunicazione che strappano le nostre ore riempendole di bisogni e preoccupazione, rappresenteranno un microclima ideale per godere dell’ambiente esterno e per volgere il proprio sguardo verso l’interno del proprio spirito e della propria coscienza.
A disposizione di chi vorrà concedersi una pausa, un ambiente davvero suggestivo ricavato nel sottosuolo del Convento : L’ ” Antica Cisterna” una particolare enoteca ricavata nella antica cisterna romana che serviva da approvvigionamento dell’ acqua, e che ospita oltre 130 etichette sulla carta dei vini.
Il gruppo che era stato programmato per il 23 e 24 novembre si è chiuso in pochissimo tempo e dato che continuano ad arrivare richieste per offrire questa magnifica esperienza a tutti coloro che lo desiderano è stata concordata con l’ “Oasi Francescana” un’ altra data che sarà il 09 e 10 novembre .
Potete richiedere il programma dettagliato dello stage compilando il modulo di seguito o scrivendo a yogaroma@yogaroma.it
tact-form]
La Giornata del Sollievo venerdì 24 maggio 2019
di Alessandra Dechigi:
Non è stato un venerdì mattina consueto per chi ha varcato il grande portone del San Gallicano – Regina Elena. Oggi l’atmosfera era diversa.
I volontari di tante Associazioni insieme agli insegnanti della Federazione Italiana Yoga hanno dato il loro contributo per celebrare “la Giornata del Sollievo”.
“Esiste il dolore, ma esiste il modo di superarlo” dice il Buddha e questo è lo spirito che si è letteralmente respirato attraverso gli esercizi di rilassamento e di respirazione antalgica che a turno, gli insegnanti della FIY hanno offerto ai presenti interessati.
La respirazione è uno degli atti più importanti che vengono compiuti dal corpo, oltre che uno di quelli con il maggior numero di effetti diversi: un respiro ossigena le cellule, espelle gli scarti del metabolismo, aiuta a comunicare (sia verbalmente che non verbalmente, basti pensare agli sbuffi di noia), permette l’espressione artistica di sé, aiuta a rilassarsi.
Un altro effetto, non molto conosciuto ma potenzialmente molto interessante, della respirazione è il controllo del dolore. Sebbene sia famosa l’importanza delle tecniche respiratorie in momenti particolari come il travaglio, occasione in cui il respiro viene utilizzato per minimizzare i dolori delle partorienti, l’efficacia della respirazione antalgica va ben al di là di questo singolo contesto.
Gli effetti della respirazione antalgica (termine di provenienza greca che significa letteralmente “che contrasta il dolore”) sono da spiegarsi secondo due principali ordini di motivi. Il primo di essi, più strettamente correlato all’atto respiratorio, è legato ai movimenti muscolari compiuti durante la respirazione: i muscoli respiratori, soprattutto quelli accessori (addominali, dorsali, trapezi) giocano un ruolo importante nel mantenimento della corretta postura. Dal momento che l’equilibrio posturale aiuta a evitare il manifestarsi di dolori acuti e cronici, l’incidenza di questi ultimi può essere limitata semplicemente curando la respirazione.
In secondo luogo, è stato scientificamente provato come le tecniche di respirazione profonda, interagendo con i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, aiutino a raggiungere uno stato di rilassamento psicofisico che permette di tenere sotto controllo dolori anche intensi, come ad esempio quelli post-operatori o quelli legati alle lombosciatalgie.
Un esempio di tecnica di respirazione antalgica molto semplice da provare è quello della cosiddetta “respirazione 4-7-8”: 4 secondi di inspirazione, 7 secondi di pausa e 8 secondi di espirazione per rilassare il corpo e la mente e alleviare in breve tempo i dolori senza necessariamente ricorrere agli antidolorifici convenzionali, il tutto attraverso un’azione innata, semplice e naturale come la respirazione.
Il tema del sollievo dal dolore riporta al tema della libertà. Tutti stiamo imparando ad essere liberi e possiamo farlo solo comprendendo in che modo siamo prigionieri.
Ogni fenomeno fisiologico, psicologico o fisico può diventare una porta che conduce alla verità.
L’essenza della felicità è un corpo che non soffre e un cuore e una mente che non sono oppressi da ansia, paura e odio. Possiamo nutrire questa consapevolezza grazie al respiro.
Respira e sai che sei vivo.
Respira e sai che tutto ti aiuta.
Respira e sai di essere il mondo.
Respira e sai che pure il fiore respira.
Respira per te stesso e respiri per il mondo.
Inspira compassione ed espira gioia.
Respira e sii uno con l’aria che respiri.
Respira e sii uno col fiume che scorre.
Respira e sii uno con la terra che calpesti.
Respira e sii uno col fuoco che arde.
Respira e interrompi il pensiero di nascita e morte.
Respira e vedi che l’impermanenza è vita.
Respira per la gioia di essere stabile e calmo.
Respira per il dolore che scivola via.
Respira per rinnovare ogni cellula del tuo sangue.
Respira per rinnovare le profondità della coscienza.
Respira e prendi dimora nel qui e ora.
Respira e ciò che tocchi sarà nuovo e reale.
– Sister Annabel Laity –
di Alessandra Dechigi

liberando la mente . Per questo per la giornata del sollievo abbiamo partecipato per regalare un momento di rilassamento guidato
SI RICOMINCIA!
L’attesa è finita: il prossimo lunedì 13 maggio 2019 lo yoga torna all’IFO ospedale Regina Elena.
Il corso aveva subito una interruzione a causa di esigenze legate alla ristrutturazione di alcuni spazi della struttura.
I lavori sono terminati e gli insegnanti FIY unitamente ai partecipanti e ai volontari non vedono l’ora di ricominciare a praticare insieme.
Il sodalizio fra FIY e IFO continua nella comunione d’intenti: l’umanizzazione delle cure.
Così, finalmente, lunedì 13 maggio 2019 dalle 14.30 alle 16.00 l’appuntamento settimanale riprende e si rinnova.
Chiunque voglia partecipare può stendere il tappetino e condividere l’entusiasmo di essere ancora insieme ogni lunedì.
Buona pratica!
Alessandra Dechigi
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