E’ ricominciato il corso Yoga in IFO
di Alessandra Dechigi
“Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente vivere.”
Dalai Lama
Il vasto gruppo di YOGA IN IFO si è riunito lunedì 3 ottobre per la prima lezione di yoga online riservata a pazienti oncologici.
L’inizio del corso 2022/2023 era attesissimo e da giorni ci si dava appuntamento per ritrovarsi e per conoscere i nuovi partecipanti, utilizzando la chat di gruppo.
E’ importante avere uno spazio dedicato e protetto dove poter condividere tempo di qualità e sostenersi quando è necessario. Questo è ciò che accade ogni lunedì dalle h:15.00 alle 15.45 collegandosi online. Per aderire basta mandare una mail a fiyogaifo@gmail.com e chiedere informazioni!
Quello che dieci anni fa era solo un esperimento è diventato una realtà concreta che si è realizzata con l’impegno di tutti, allievi fiduciosi, insegnanti preparati e una struttura ospedaliera che mette la persona al centro della cura.

Anche quest’anno le lezioni si svolgeranno online e qualora le condizioni sanitarie lo consentano, riprenderemo le lezioni in presenza mantenendo comunque il corso online per permettere anche a chi ha difficoltà a raggiungere il Regina Elena, di seguire comunque le lezioni.
Facciamo nostre le bellissime parole del Dalai Lama e viviamo!
Alessandra Dechigi
Verso l’infinito e oltre…
di Alessandra Dechigi

Che emozione vivere in questo tempo! Da quando è iniziata la mia avventura con lo yoga sono cambiate tante cose.
Non si parlava tanto di yoga quando ho iniziato a praticare.
Ricordo gli sguardi attoniti di chi ascoltava i miei racconti entusiasti dopo le mie prime lezioni da allieva, scuotendo la testa, commentando a bassa voce che beh, “sappiamo che Ale è stravagante…” oppure il rifiuto convinto di chi mi vedeva ormai persa e plagiata da chissà quale setta. Poi la pacata rassegnazione alla mia proverbiale testardaggine quando ho intrapreso la scuola di formazione.
Il tempo passava e si cominciava a parlare di yoga anche nelle pubblicità commerciali.
I più curiosi hanno cominciato a fare domande e a mostrare interesse ai miei racconti.
Poi anche i medici hanno cominciato a suggerire la pratica dello yoga per limitare lo stress. Si cominciava a pensare che forse era una cosa seria…
Insomma, parlare di yoga non era più una cosa da hippy o da adepti di chissà quale circolo esoterico, anzi! Lo yoga entrava di diritto in ospedale come terapia di supporto.
Ecco che dall’oscurità sono fioriti insegnanti di tutti i tipi, influencer glamour e divi dello spettacolo che caldeggiano la pratica yoga per ogni esigenza, ma forte della sua struttura e della sua tradizione millenaria, lo yoga resta testimone del cambiamento nonostante le forzature modaiole, portando il suo messaggio di armonia a livello globale.
Ultimamente, per fare ordine in questo mare magnum di offerte, l’India ha cominciato a certificare i propri insegnanti formati da alte scuole di specializzazione e solo quest’anno si è aperta oltre-confine dando il prezioso diploma anche ad alcuni insegnanti italiani confidando nella loro formazione. Il messaggio è chiaro: divulgare lo yoga più autentico e non mistificato.
Lo yoga ritrova splendore. Se ne parla apertamente con rispetto e consapevolezza.
Il cambiamento continua, la trasformazione è ad ogni respiro ed è di pochi giorni fa l’immagine di Samanta Cristoforetti, astronauta italiana e prima donna a comandare una stazione spaziale internazionale, che pratica yoga a bordo, seguendo un corso on-line. Fantastico!
Alessandra Dechigi
Riflessioni sulla Giornata Internazionale dello Yoga
di Alessandra Dechigi
Una volta un maestro chiese a tutti noi che pendevamo dalle sue labbra, quale fosse la cosa che tutti gli uomini desiderano e difficilmente ottengono, indipendentemente dallo stato sociale o dal luogo di nascita… “Facile” disse lui, “la pace”.
Ogni essere umano dice: ”Io voglio la pace” senza ottenerla, Perché?
“Facile” disse il maestro, “togliamo l’ego – IO- , togliamo lo sforzo legato al -VOGLIO- e cosa resta? La pace, appunto”
Le sue parole rimasero stampate nella mia mente.
Lo scorso 21 giugno ho partecipato alle celebrazioni per la Giornata Internazionale dello Yoga a Roma. Come ogni anno i preparativi sono stati impegnativi per tutti quelli che si sono resi disponibili per rendere possibile l’evento: l’Ambasciata dell’India a Roma, la Federazione Italiana Yoga, Sarvayoga International e le altre associazioni con le quali si condividono oneri ed onori da sette anni senza interruzione.
- 2015 ci siamo radunati nei locali dell’Ambasciata. Abbiamo praticato con entusiasmo e stupore per quella “novità” alla quale eravamo chiamati a partecipare. Abbiamo gettato le basi per il cammino che ci accingevamo a percorrere.
- 2016 il prato dei giardini dell’Auditorium ha fatto da sfondo alla pratica condotta a turno dai rappresentanti delle associazioni partecipanti, ognuna riconoscibile per le differenze formali nella pratica. La bellezza del luogo ha amplificato il piacere di essere insieme.
- 2017 i giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica erano stracolmi di partecipanti e la lezione di protocollo è stata condotta ancora a turno dagli insegnanti che si sono avvicendati sul palco, ma la OM alta e potente è stata l’azione energica che ha decretato in ognuno di noi un momento intimo di svolta.
- 2018 Piazza del Campidoglio. Un nastro arancio ha unito il cuore e la mente di ognuno dei praticanti. La lezione di protocollo ha avuto una sole voce e l’armonia si è sentita forte, alta, sottile. In piazza si respirava emozione ed amore.
- 2019 Piazza del Campidoglio. Molta più partecipazione consapevole. C’è stato spazio per tutti, praticanti e curiosi. Ognuno si è sentito libero di esprimersi nella condivisione. Abbiamo vissuto insieme un momento creativo.
- 2020 La pandemia non ha interrotto il filo che unisce. In pochissimi abbiamo praticato la lezione di protocollo con attenzione e intimità sulla terrazza che ci ha messo a disposizione l’Ambasciata dell’India. Determinazione e fiducia ci hanno fatto superare tutti gli ostacoli che ci siamo trovati a fronteggiare.
- 2021 Castel Sant’Angelo è stato il luogo che ha permesso il ritorno alla vita, a praticare in presenza, cercando di bilanciare la sicurezza con la voglia di ritrovarsi vicini. Ci siamo sentiti accolti dalla nostra città che si stava riaffacciando timidamente alla vita abituale.
- 2022 Castel Sant’Angelo. Roma congestionata e piena di turisti in un giorno infrasettimanale, traffico, niente parcheggi e le solite cose che ricominciano dopo così tanto tempo di stasi. Piccoli intoppi organizzativi, ritardi, caldo asfissiante, echi di guerra, crisi economica…e chi più ne ha più ne metta. Eppure, eravamo in tantissimi, sorridenti, uniti e disponibili, aperti e senza aspettative. Difficile da descrivere il clima, l’armonia che abbiamo respirato. Tutti uniti in un’unica voce, nel presente senza ego e immersi nell’ahimsa. Abbiamo respirato la pace.
COMUNICATO STAMPA

Siamo lieti di informare che tutta l’equipe di insegnanti della federazione Italiana Yoga è pronta per la riapertura del corso di YOGA ONLINE 2021-2022 rivolto ai pazienti IFO.
La prima lezione è fissata per il 4 ottobre 2021 alle ore 15.00.
Chiunque fosse interessato a partecipare alla lezione online può scriverci all’indirizzo fiyogaifo@gmail.com per avere tutte le informazioni desiderate.
La lezione settimanale sarà ogni lunedì dalle h:15.00 alle h:15.45.
Non vediamo l’ora di rivederci tutti insieme per questa nuova avventura!
Lo staff di YOGA IN IFO
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E’ finita la pausa estiva.
Con ancora l’odore di crema solare sulla pelle siamo pronti a ricominciare l’esperienza di insegnamento e condivisione dello yoga con rinnovata energia ed entusiasmo.
Sembra ieri che Castel Sant’Angelo si tingeva di azzurro per la giornata internazionale dello Yoga!
Riapre il corso online per pazienti oncologici dell’ospedale Regina Elena per il momento solo online a seguito dei protocolli anti Covid ancora in atto.
Il riscontro che abbiamo avuto dagli allievi che hanno partecipato lo scorso anno, ci fa riflettere sulla grande opportunità che la tecnologia ci offre in tutti quei casi in cui ogni spostamento sia compromesso da problemi di salute.
In una città come Roma le distanze mettono a dura prova chiunque con il traffico e i problemi di parcheggio e la lezione online diventa un sostegno e una possibilità importante.
Siamo contenti di esserci misurati con l’avventura dello yoga online riuscendo a coglierne il senso profondo oltre ogni “diffidenza tradizionalista”.
Alessandra Dechigi
Ci ha lasciato la nostra amica e collega Dorothee Hock
Ci ha lasciato la nostra amica e collega Dorothee Hock.
Di lei ricorderemo la sua discrezione e il suo sorriso aperto e disponibile.
Ci uniamo alla famiglia esprimendo le condoglianze da parte di tutte noi colleghe/i del portale Yogaroma.
BUON ANNIVERSARIO A TUTTI NOI
di Alessandra Dechigi
E’ scoccato il primo decennio!

Già, ci accorgiamo del tempo trascorso guardando le foto e scoprendo qualche nuova ruga o qualche capello bianco ma l’energia, quella, non invecchia!
Il motore è alimentato dalla passione, dalla soddisfazione, dalla riconoscenza, dall’impegno e dalla gratitudine; insomma dall’amore!
Si perché a nutrire questi primi dieci anni passati insieme c’è il grande amore per lo yoga, che si rinnova e si moltiplica senza soluzione di continuità, condividendo momenti unici e scambi indimenticabili.
I seminari esistono perché ci sono le richieste e le richieste ci sono perché la “sete” di approfondimento si rinnova di stagione in stagione, producendo un dialogo vivo e dinamico.
Il grande filosofo R. Panikkar scrive: Un TU è indispensabile perché ci sia un IO e viceversa. La realtà è tale perché si autocrea continuamente attraverso il dialogo.
Continuiamo a dialogare allora, affinché la realtà sia feconda ed interessante!

Buona Estate
di Lucia Morotti

Si è concluso per la pausa estiva il Laboratorio Yoga in Ospedale online dedicato ai pazienti oncologici, in collaborazione con l’IFO Regina Elena di Roma e la Federazione Italiana Yoga
con la pratica guidata dall’insegnante Porzia Maria Favale e la presenza delle insegnanti Alessandra Dechigi, Barbara Damiani e Francesca Desideri che ha concluso leggendo una poesia: “Sulla pazienza” di Rainer Maria Rilke.

Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti che con i loro messaggi di entusiasmo hanno dimostrato che la pratica online ha raggiunto ottimi risultati permettendo di accorciare le distanze, offrendo la possibilità di seguire il corso ad un maggior numero di persone. Un saluto speciale da parte degli insegnanti Federali ed un augurio per una estate di luce! Vi aspettiamo con gioia per riprendere il corso ad ottobre!

Il Suono e il Silenzio all’ International Yoga Day 2021
di Alessandra Dechigi

La vibrazione della OM ha risuonato all’ombra di Castel Sant’Angelo per celebrare la settima edizione della Giornata Internazionale dello Yoga, richiamando tanti praticanti, simpatizzanti e curiosi a quello che da sette anni è l’appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di yoga.
Tanto caldo, tanta emozione, mascherine, distanziamento, misure di sicurezza rigide, ma ha vinto su tutto la voglia di esserci e di testimoniare con la presenza di ognuno, che insieme è più bello!
Via via che le magliette venivano distribuite dallo staff dell’Ambasciata dell’India a Roma ai presenti, la piazza si è colorata di azzurro come un’onda benefica.

E’ iniziata la pratica e tutto lo stress, le paure, i timori e l’isolamento si sono allontanati.
Poi il silenzio: spazio sacro di osservazione e contemplazione che “lava la coscienza” da ogni condizionamento, restituendoci la visione del mondo come famiglia globale.
All’ombra di Castel Sant’Angelo lo yoga ha lasciato il segno.
Tratto dal Common Yoga Protocol elaborato per l’ International Yoga Day dall’ AYUSH ( India):
“Mi impegno, per diventare un essere umano sano, sereno, gioioso e amorevole.
Attraverso ogni mia azione, mi sforzerò di creare un ambiente sereno e amorevole intorno a me.
Mi sforzo di rompere i limiti di quello che sono in questo momento e comprendo che il mondo intero è in me.
Riconosco l’ unione della mia vita con ogni altra vita.
Riconosco l’ unità di tutto quello che c’è.“
Alessandra Dechigi
LO YOGA IN OSPEDALE IN DIRETTA NAZIONALE
LO YOGA IN OSPEDALE IN DIRETTA NAZIONALE di Alessandra Dechigi
Alcuni giorni fa il presidente Sergio Mattarella ha detto: “La salute femminile costituisce un bene primario e collettivo la cui tutela non deve conoscere ostacoli e limitazioni.”
Sono state queste le parole che hanno introdotto la settimana dal 19 al 25 aprile 2021 dedicata alla salute della donna.
Come ogni anno anche l’IFO Regina Elena di Roma ha partecipato all’iniziativa aggiungendo ai servizi gratuiti volti alla prevenzione, anche una settimana di eventi online orientati alla divulgazione delle molte realtà che collaborano con l’Ospedale per il sostegno dei malati oncologici.
Lunedì 19 aprile lo yoga è stato scelto come “apripista” per la diretta nazionale online dell’evento patrocianato, fra gli altri, dalla Federazione Italiana Yoga e da SARVA yoga International, utilizzando lo spazio della lezione yoga settimanale “Yoga in IFO” e rendendola parte integrante dell’evento stesso.
Rosa Sciuto, Medico Primario di Medicina Nucleare dell’Ospedale Regina Elena di Roma e Insegnante FIY, ha introdotto il tema scelto per l’evento dal titolo “Yoga, un aiuto per il benessere della donna colpita da tumore” e ha risposto alle numerose domande che via via si visualizzavano durante la diretta.
Con la sua chiarezza ed estrema competenza Rosa Sciuto ha descritto l’efficacia della pratica yoga citando studi e ricerche scientifiche pubblicate, oltre che attraverso la sua esperienza personale di medico ed è riuscita a coniugare “scienza e cuore”, essenza yogica che tanto amiamo.
Porzia Maria Favale, insegnante FIY, rappresentante FIY per la Regione Lazio e capoprogetto “Yoga in IFO”, ha condotto la lezione con lo stile e la passione che la contraddistinguono.
Porzia Maria Favale ha accolto in un “abbraccio curativo” anche chi si cimentava in una breve seduta per la prima volta, facendo pervenire in diretta note di apprezzamento e ringraziamenti su scala nazionale.
I risultati non si sono fatti attendere e a poche ore dalla diretta, la registrazione ha contato più di 16.000 visualizzazioni, innumerevoli commenti positivi e nuove richieste di partecipazione al corso “Yoga in IFO” online ogni lunedì. Grandi numeri per lo yoga di qualità!
La registrazione dell’evento è disponibile sulla pagina fb IFO Regina Elena – San Gallicano
di Alessandra Dechigi
La Crociata del Crociato
LA CROCIATA DEL CROCIATO di Alessandra Dechigi
In un attimo tutto è cambiato.
La borsa del mare è rimasta vicino alla porta di casa, spettatrice immobile della trasformazione di ogni progetto.
Sono scivolata e con una caduta comica e grottesca ho visto la mia rotula dislocarsi.
Istintivamente l’ho circondata con le mani rimettendola al suo posto poi…il referto: rottura del legamento crociato.
Sono passati 5 mesi da quel momento: un tempo tutto da investigare.
All’inizio c’era solo la non accettazione, la rabbia, il dolore lancinante che non mi abbandonava mai. L’immobilità forzata, la rinuncia ad ogni progetto e anche al più piccolo desiderio, mi facevano vivere il corpo come una prigione claustrofobia.
Non mi è mai successo di essere bloccata fino al punto da non potermi neanche mettermi su un fianco!
Il dolore onnipresente sembrava una di quelle sirene di allarme che annunciano la catastrofe alla quale non poter sfuggire.
La mente, l’unica a potersi muovere a piacimento, iniziava a prendere il sopravvento, aggiungendo strazio e confusione.
Così alla rabbia è seguita l’indolenza. L’azione è stata soppiantata dalla frustrazione.
Non riuscivo a rimanere a galla in una melma di emozioni contrastanti.
Sono una persona positiva ed entusiasta, credevo… ma dove ero finita?
Mi era impossibile leggere una pagina, fare un disegno, guardare un film perché la concentrazione non mi era possibile.
Le giornate erano prive di senso e senza scopo. Vedevo tutto ostile e anche le parole d’incoraggiamento e le manifestazioni di amore di tutti quelli che mi giravano intorno erano odiose e insopportabili.
Io ero prigioniera di me stessa.
Quanto è durato? Un mese lunghissimo. Poi ho conquistato la sedia a rotelle e le prime sedute di fisioterapia.
Ero terrorizzata, mi sentivo ancora di più alla mercé: ho vissuto passivamente e con fastidio l’accudimento, le decisioni di altri, il non controllo di me, del mio spazio doloroso.
Il tempo sembrava ancora più lungo e buio.
Quelle brevi uscite in macchina per raggiungere lo studio di fisioterapia le vivevo con angoscia.
Il mondo fuori era pieno di insidie alle quali non mi sarei mai potuta sottrarre autonomamente.
In quei momenti da passeggera guardavo la città dal finestrino impossibilitata a fronteggiare ogni buca, marciapiede o scalino.
Tutto il mio ego si è piegato. Poi è iniziata la trasformazione.
Una volta ho letto che le ginocchia rappresentano la volontà e l’autoaffermazione. Ci si inginocchia raramente e solo quando si riconosce qualcosa o qualcuno di superiore.
Ho cominciato a riflettere: umiltà, affidamento, accontentamento e gratitudine.
da qui è iniziata la mia “crociata”.
Finalmente ho messo a frutto le tecniche di respirazione per tenere a bada le “Erinni” che si erano impossessate della mia mente, rendendola un luogo anarchico e ostile.
La pratica ha sgretolato la rigidità e lo scudo del mio mondo ristretto. Ho cominciato ad affidarmi a chi si stava occupando di me, espirando.
Ho assorbito la generosità e l’amore che mi circondava, inspirando e lentamente tutto il mio spazio vissuto, interno ed esterno, diventava più “elastico” e permeabile.
Finalmente ho cominciato a sospirare.
Il primo libro che ho preso in mano è stata la traduzione della Chandogya Upanisad.
Se qualcuno si stava occupando del mio fisico, io solamente mi sarei potuta occupare di tutto il resto.
Ho letto, riletto, assorbito, meditato, condiviso: Tat Tvam Asi!
Non lo leggevo da tanto tempo. In fondo in fondo…non mi curavo da tanto tempo.
Ultimamente sto abbandonando anche la seconda stampella e con gratitudine sto reimparando a camminare.
Durante la visita di controllo il dottore mi ha detto che tutto sta andando come deve. Dall’incidente ci vogliono sei mesi per guarire e un anno per dimenticare.
La mia “crociata” è in pieno svolgimento. di Alessandra Dechigi
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