yoga e salute
LO YOGA IN OSPEDALE IN DIRETTA NAZIONALE
LO YOGA IN OSPEDALE IN DIRETTA NAZIONALE di Alessandra Dechigi
Alcuni giorni fa il presidente Sergio Mattarella ha detto: “La salute femminile costituisce un bene primario e collettivo la cui tutela non deve conoscere ostacoli e limitazioni.”
Sono state queste le parole che hanno introdotto la settimana dal 19 al 25 aprile 2021 dedicata alla salute della donna.
Come ogni anno anche l’IFO Regina Elena di Roma ha partecipato all’iniziativa aggiungendo ai servizi gratuiti volti alla prevenzione, anche una settimana di eventi online orientati alla divulgazione delle molte realtà che collaborano con l’Ospedale per il sostegno dei malati oncologici.
Lunedì 19 aprile lo yoga è stato scelto come “apripista” per la diretta nazionale online dell’evento patrocianato, fra gli altri, dalla Federazione Italiana Yoga e da SARVA yoga International, utilizzando lo spazio della lezione yoga settimanale “Yoga in IFO” e rendendola parte integrante dell’evento stesso.
Rosa Sciuto, Medico Primario di Medicina Nucleare dell’Ospedale Regina Elena di Roma e Insegnante FIY, ha introdotto il tema scelto per l’evento dal titolo “Yoga, un aiuto per il benessere della donna colpita da tumore” e ha risposto alle numerose domande che via via si visualizzavano durante la diretta.
Con la sua chiarezza ed estrema competenza Rosa Sciuto ha descritto l’efficacia della pratica yoga citando studi e ricerche scientifiche pubblicate, oltre che attraverso la sua esperienza personale di medico ed è riuscita a coniugare “scienza e cuore”, essenza yogica che tanto amiamo.
Porzia Maria Favale, insegnante FIY, rappresentante FIY per la Regione Lazio e capoprogetto “Yoga in IFO”, ha condotto la lezione con lo stile e la passione che la contraddistinguono.
Porzia Maria Favale ha accolto in un “abbraccio curativo” anche chi si cimentava in una breve seduta per la prima volta, facendo pervenire in diretta note di apprezzamento e ringraziamenti su scala nazionale.
I risultati non si sono fatti attendere e a poche ore dalla diretta, la registrazione ha contato più di 16.000 visualizzazioni, innumerevoli commenti positivi e nuove richieste di partecipazione al corso “Yoga in IFO” online ogni lunedì. Grandi numeri per lo yoga di qualità!
La registrazione dell’evento è disponibile sulla pagina fb IFO Regina Elena – San Gallicano
di Alessandra Dechigi
La Crociata del Crociato
LA CROCIATA DEL CROCIATO di Alessandra Dechigi
In un attimo tutto è cambiato.
La borsa del mare è rimasta vicino alla porta di casa, spettatrice immobile della trasformazione di ogni progetto.
Sono scivolata e con una caduta comica e grottesca ho visto la mia rotula dislocarsi.
Istintivamente l’ho circondata con le mani rimettendola al suo posto poi…il referto: rottura del legamento crociato.
Sono passati 5 mesi da quel momento: un tempo tutto da investigare.
All’inizio c’era solo la non accettazione, la rabbia, il dolore lancinante che non mi abbandonava mai. L’immobilità forzata, la rinuncia ad ogni progetto e anche al più piccolo desiderio, mi facevano vivere il corpo come una prigione claustrofobia.
Non mi è mai successo di essere bloccata fino al punto da non potermi neanche mettermi su un fianco!
Il dolore onnipresente sembrava una di quelle sirene di allarme che annunciano la catastrofe alla quale non poter sfuggire.
La mente, l’unica a potersi muovere a piacimento, iniziava a prendere il sopravvento, aggiungendo strazio e confusione.
Così alla rabbia è seguita l’indolenza. L’azione è stata soppiantata dalla frustrazione.
Non riuscivo a rimanere a galla in una melma di emozioni contrastanti.
Sono una persona positiva ed entusiasta, credevo… ma dove ero finita?
Mi era impossibile leggere una pagina, fare un disegno, guardare un film perché la concentrazione non mi era possibile.
Le giornate erano prive di senso e senza scopo. Vedevo tutto ostile e anche le parole d’incoraggiamento e le manifestazioni di amore di tutti quelli che mi giravano intorno erano odiose e insopportabili.
Io ero prigioniera di me stessa.
Quanto è durato? Un mese lunghissimo. Poi ho conquistato la sedia a rotelle e le prime sedute di fisioterapia.
Ero terrorizzata, mi sentivo ancora di più alla mercé: ho vissuto passivamente e con fastidio l’accudimento, le decisioni di altri, il non controllo di me, del mio spazio doloroso.
Il tempo sembrava ancora più lungo e buio.
Quelle brevi uscite in macchina per raggiungere lo studio di fisioterapia le vivevo con angoscia.
Il mondo fuori era pieno di insidie alle quali non mi sarei mai potuta sottrarre autonomamente.
In quei momenti da passeggera guardavo la città dal finestrino impossibilitata a fronteggiare ogni buca, marciapiede o scalino.
Tutto il mio ego si è piegato. Poi è iniziata la trasformazione.
Una volta ho letto che le ginocchia rappresentano la volontà e l’autoaffermazione. Ci si inginocchia raramente e solo quando si riconosce qualcosa o qualcuno di superiore.
Ho cominciato a riflettere: umiltà, affidamento, accontentamento e gratitudine.
da qui è iniziata la mia “crociata”.
Finalmente ho messo a frutto le tecniche di respirazione per tenere a bada le “Erinni” che si erano impossessate della mia mente, rendendola un luogo anarchico e ostile.
La pratica ha sgretolato la rigidità e lo scudo del mio mondo ristretto. Ho cominciato ad affidarmi a chi si stava occupando di me, espirando.
Ho assorbito la generosità e l’amore che mi circondava, inspirando e lentamente tutto il mio spazio vissuto, interno ed esterno, diventava più “elastico” e permeabile.
Finalmente ho cominciato a sospirare.
Il primo libro che ho preso in mano è stata la traduzione della Chandogya Upanisad.
Se qualcuno si stava occupando del mio fisico, io solamente mi sarei potuta occupare di tutto il resto.
Ho letto, riletto, assorbito, meditato, condiviso: Tat Tvam Asi!
Non lo leggevo da tanto tempo. In fondo in fondo…non mi curavo da tanto tempo.
Ultimamente sto abbandonando anche la seconda stampella e con gratitudine sto reimparando a camminare.
Durante la visita di controllo il dottore mi ha detto che tutto sta andando come deve. Dall’incidente ci vogliono sei mesi per guarire e un anno per dimenticare.
La mia “crociata” è in pieno svolgimento. di Alessandra Dechigi
La Giornata del Sollievo venerdì 24 maggio 2019
di Alessandra Dechigi:
Non è stato un venerdì mattina consueto per chi ha varcato il grande portone del San Gallicano – Regina Elena. Oggi l’atmosfera era diversa.
I volontari di tante Associazioni insieme agli insegnanti della Federazione Italiana Yoga hanno dato il loro contributo per celebrare “la Giornata del Sollievo”.
“Esiste il dolore, ma esiste il modo di superarlo” dice il Buddha e questo è lo spirito che si è letteralmente respirato attraverso gli esercizi di rilassamento e di respirazione antalgica che a turno, gli insegnanti della FIY hanno offerto ai presenti interessati.
La respirazione è uno degli atti più importanti che vengono compiuti dal corpo, oltre che uno di quelli con il maggior numero di effetti diversi: un respiro ossigena le cellule, espelle gli scarti del metabolismo, aiuta a comunicare (sia verbalmente che non verbalmente, basti pensare agli sbuffi di noia), permette l’espressione artistica di sé, aiuta a rilassarsi.
Un altro effetto, non molto conosciuto ma potenzialmente molto interessante, della respirazione è il controllo del dolore. Sebbene sia famosa l’importanza delle tecniche respiratorie in momenti particolari come il travaglio, occasione in cui il respiro viene utilizzato per minimizzare i dolori delle partorienti, l’efficacia della respirazione antalgica va ben al di là di questo singolo contesto.
Gli effetti della respirazione antalgica (termine di provenienza greca che significa letteralmente “che contrasta il dolore”) sono da spiegarsi secondo due principali ordini di motivi. Il primo di essi, più strettamente correlato all’atto respiratorio, è legato ai movimenti muscolari compiuti durante la respirazione: i muscoli respiratori, soprattutto quelli accessori (addominali, dorsali, trapezi) giocano un ruolo importante nel mantenimento della corretta postura. Dal momento che l’equilibrio posturale aiuta a evitare il manifestarsi di dolori acuti e cronici, l’incidenza di questi ultimi può essere limitata semplicemente curando la respirazione.
In secondo luogo, è stato scientificamente provato come le tecniche di respirazione profonda, interagendo con i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, aiutino a raggiungere uno stato di rilassamento psicofisico che permette di tenere sotto controllo dolori anche intensi, come ad esempio quelli post-operatori o quelli legati alle lombosciatalgie.
Un esempio di tecnica di respirazione antalgica molto semplice da provare è quello della cosiddetta “respirazione 4-7-8”: 4 secondi di inspirazione, 7 secondi di pausa e 8 secondi di espirazione per rilassare il corpo e la mente e alleviare in breve tempo i dolori senza necessariamente ricorrere agli antidolorifici convenzionali, il tutto attraverso un’azione innata, semplice e naturale come la respirazione.
Il tema del sollievo dal dolore riporta al tema della libertà. Tutti stiamo imparando ad essere liberi e possiamo farlo solo comprendendo in che modo siamo prigionieri.
Ogni fenomeno fisiologico, psicologico o fisico può diventare una porta che conduce alla verità.
L’essenza della felicità è un corpo che non soffre e un cuore e una mente che non sono oppressi da ansia, paura e odio. Possiamo nutrire questa consapevolezza grazie al respiro.
Respira e sai che sei vivo.
Respira e sai che tutto ti aiuta.
Respira e sai di essere il mondo.
Respira e sai che pure il fiore respira.
Respira per te stesso e respiri per il mondo.
Inspira compassione ed espira gioia.
Respira e sii uno con l’aria che respiri.
Respira e sii uno col fiume che scorre.
Respira e sii uno con la terra che calpesti.
Respira e sii uno col fuoco che arde.
Respira e interrompi il pensiero di nascita e morte.
Respira e vedi che l’impermanenza è vita.
Respira per la gioia di essere stabile e calmo.
Respira per il dolore che scivola via.
Respira per rinnovare ogni cellula del tuo sangue.
Respira per rinnovare le profondità della coscienza.
Respira e prendi dimora nel qui e ora.
Respira e ciò che tocchi sarà nuovo e reale.
– Sister Annabel Laity –
di Alessandra Dechigi

liberando la mente . Per questo per la giornata del sollievo abbiamo partecipato per regalare un momento di rilassamento guidato
SI RICOMINCIA!
L’attesa è finita: il prossimo lunedì 13 maggio 2019 lo yoga torna all’IFO ospedale Regina Elena.
Il corso aveva subito una interruzione a causa di esigenze legate alla ristrutturazione di alcuni spazi della struttura.
I lavori sono terminati e gli insegnanti FIY unitamente ai partecipanti e ai volontari non vedono l’ora di ricominciare a praticare insieme.
Il sodalizio fra FIY e IFO continua nella comunione d’intenti: l’umanizzazione delle cure.
Così, finalmente, lunedì 13 maggio 2019 dalle 14.30 alle 16.00 l’appuntamento settimanale riprende e si rinnova.
Chiunque voglia partecipare può stendere il tappetino e condividere l’entusiasmo di essere ancora insieme ogni lunedì.
Buona pratica!
Alessandra Dechigi
I AM AND I WILL – IO SONO E LO FARO’
I AM AND I WILL – IO SONO E LO FARO’ di Alessandra Dechigi
Lunedì 4 marzo a Piazza Navona la fontana dei Quattro Fiumi del Bernini si è illuminata di blu e arancio, i colori della Giornata Mondiale contro il Cancro.
Per la prima volta anche il Ministero della Salute si unisce alla rete di sensibilizzazione mondiale e sostiene la Giornata Mondiale insieme agli IFO e alle Associazioni.
La Federazione Italiana Yoga non poteva mancare all’appuntamento collaborando con il Regina Elena dal 2006.
L’evento si è svolto in collaborazione con l’IFO-Istituto Nazionale Tumori regina Elena, l’Istituto San Gallicano e con il supporto tecnico di ACEA.
Il titolo della manifestazione mondiale I AM AND I WILL – IO SONO E LO FARO’ è un’invito forte all’azione e all’impegno personale, associazionistico ed istituzionale.
La Giornata è stata promossa in Europa dall’UICC e sostenuta dall’OMS e rappresenta un richiamo importante a riflettere su cosa ognuno può fare per combattere il cancro, dalle istituzioni agli esperti, tutti indistintamente. E’ un invito a chiedersi come dobbiamo e possiamo sostenere la ricerca, come essere di aiuto a chi sta lottando, come informarsi in modo corretto e adottare stili di vita raccomandati.
Gli insegnanti FIY erano presenti in Piazza ed hanno risposto ai tanti quesiti del pubblico incuriosito, portando il proprio personale tapas e chissà, forse anche piccoli “semi yogici”.
SIAMO PARTE DI UN TUTTO amiamo dire agli allievi che si cimentano sui tappetini nelle nostre classi, ma lo
yoga va oltre il tappetino steso in palestra.
Siamo parte di un tutto sempre, in classe come in ufficio, sull’autobus come a Piazza Navona ieri sera.
Alle 18.30 centinaia di palloncini arancioni sono saliti alti nel cielo di Roma trasportando il nostro comune sankalpa I AM AND I WILL.
Alessandra Dechigi
La Casa il luogo della fiducia
Il 18 maggio 2018 è stata inaugurata a Roma “Casa San Raffaele”: circa 2mila mq, dieci appartamenti per un totale di 40 posti letto, sala colazioni e sala tv, modernamente arredati, per sentirsi a casa anche lontani dalla propria.
“Casa San Raffaele” nasce per aiutare e sostenere i familiari dei malati degli IFO Regina Elena – San Gallicano.
Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione San Raffaele, ente no profit nato per aiutare lo sviluppo della scienza a servizio della medicina ed è rivolto a tutti coloro che si trovano costretti a sostenere lunghe cure oncologiche lontani da casa.
Il mondo del volontariato e del no profit aiuta le famiglie provate da questo dramma nel dramma, creando e gestendo strutture in grado di accogliere chi, oltre alla malattia, si trova a dover affrontare anche ingenti sacrifici economici, senso di abbandono, solitudine e smarrimento.
La Federazione Italiana Yoga che con l’aiuto e la generosità dei suoi insegnanti, da anni offre lezioni di Yoga gratuite ai malati oncologici dell’IFO, era presente all’inaugurazione di “Casa San Raffaele” per manifestare piena solidarietà alle iniziative realizzate per i più deboli.
Invio il mio personale pensiero positivo a tutti coloro che hanno come primo e unico obiettivo quello di superare e sconfiggere la malattia.
Alessandra Dechigi
Sessioni di Yoga al Cop23 a Bonn
Le sessioni giornaliere di yoga sono state l’hit inaspettato ai recenti colloqui sul clima del Cop23 a Bonn ( Ventitreesima conferenza dell’ ONU sui cambiamenti climatici per supportare gli accordi di Parigi) . La richiesta dei delegati era così alta che gli organizzatori (la delegazione indiana) hanno esaurito le stuoie.
Lo yoga è una via accessibile alla consapevolezza e potrebbe essere uno strumento fondamentale per chi è esposto all’emergenza ambientale.
L’American Psychological Association (APA), è solo una delle organizzazioni che mettono in guardia sul pesante bilancio psicologico del cambiamento climatico. Tra le persone considerate vulnerabili ai cosiddetti traumi climatici e allo stress vi sono quelli che lavorano direttamente con i dati e le politiche sui cambiamenti climatici. Leggi il seguito di questo post »
La Persona prima di tutto
La Persona prima di tutto
Per quanto superficiale e vanesia possa sembrare, una lezione di trucco può fare la differenza se a fare da cornice è una struttura d’eccellenza ospedaliera come il Regina Elena di Roma.
Il 12 ottobre si è tenuto l’Open Day dal tema “Benessere mentale e fatigue” presso il Centro Congressi IFO di Roma. Leggi il seguito di questo post »