Non violenza
Dall’ Uovo di Pasqua
Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcino
di gesso arancione col becco turchino.
Ha detto: “Vado, mi metto in viaggio
e porto a tutti un grande messaggio”.
E volteggiando di qua e di là
attraversando paesi e città
ha scritto sui muri, nel cielo e per terra:
“Viva la pace, abbasso la guerra”.
Gianni Rodari
Le rondini sono tornate e cominciano a spuntare le prime margherite, testimonianza del rinnovamento e della rinascita che la natura mette in atto con la tenacia che le è propria.
E’ con l’immagine di questa bellezza che il gruppo degli allievi e degli insegnanti di Yoga in IFO desiderano augurare a tutti forza e tenacia per affrontare la vita e godere del rinnovamento.
Desideriamo per tutti leggerezza e pace e vogliamo condividere le parole semplici di Gianni Rodari.
Buona Pasqua
Lo Staff di Yoga in IFO
Insegnamenti senza tempo…
” E’ il tempo migliore, è il tempo peggiore;
è l’ epoca della saggezza, è l’ epoca della follia;
è il tempo della fede, è il tempo del dubbio;
è la stagione della luce, è la stagione delle tenebre;
è la primavera della speranza, è l’ inverno della disperazione;
fronteggiamo mille cose, affrontiamo anche il vuoto;
stiamo salendo in cielo,
stiamo discendendo dall’ altra parte…”
Esattamente 8 anni fa il 29 settembre del 2012 all’ età di 96 anni Nan Huai-Chin lasciava questo mondo. Nan Huai-Chin era un insegnante spirituale della Cina contemporanea. È stato considerato da molti come la principale forza nel risveglio del buddismo cinese. Mentre Nan era considerato da molti in Cina uno dei più influenti insegnanti buddisti del Chan, era poco conosciuto al di fuori della sfera culturale cinese. Di seguito trascritto uno dei suoi discorsi più significativi e ancora attuali.
Nel mondo odierno, grazie allo sviluppo materiale promosso dall’ Occidente, si conduce un’ esistenza agiata, si abitano case comode, si circola ovunque facilmente.
A prima vista, sembra un’ epoca felice; eppure, lottiamo in una società competitiva, abbiamo paura di guerre micidiali, affoghiamo in un mare di desiderio incessante. Viviamo in realtà in un tempo di grande dolore mai conosciuto dalla storia umana. In questo contrasto di profusione materiale e di penuria spirituale, l’ uomo si trova a fronteggiare una grande crisi esistenziale.
Possiamo forse sentirci disarmati. ma non disperiamoci abbiamo la possibilità e la responsabilità di perpetuare le saggezze antiche che favoriranno lo sbocciare della nuova generazione. Per portare sulle nostre spalle la trave che servirà a costruire il ponte fra passato e futuro, dobbiamo rinnovare le fonti spirituali antiche dell’ Occidente e dell’ Oriente. Scegliere coloro che ci riveleranno un cibo spirituale per completarci, per arricchirci a vicenda. Dobbiamo favorire lo scambio fra le due culture in modo da affrontare tutti insieme la grande crisi dell’ umanità.
Per trattare i problemi attuali del pianeta quali l’ ambiente, la penuria di risorse naturali e la pace mondiale, vi propongo, all’ alba dei miei novant’ anni, un modo per procedere che mi sembra universale.
Prendiamo attentamente in considerazione una regola cosmica fondamentale: il cambiamento, la mutazione.
Prendiamo coscienza che la legge della natura, il Dharma del cosmo, la routine delle vite, subiscono tale regola. Nel mondo materiale e spirituale non c’è nulla che non cambi. Dobbiamo cogliere il principio di questa mutazione e seguirne il corso. Non seguitelo soltanto, abbiate anche la saggezza di prevederlo, di prepararlo, e di precederne le conseguenze.
La saggezza del Dao dice che nella corrente della vita non dobbiamo fare altro che seguirne il corso naturale. Se volete fermare il torrente impiegando la forza, perderete la vostra energia. Se andate contro la corrente, annegherete. I daoisti proseguono in questo modo:” Seguite il corso della vita, canalizzate il torrente, sarete trascinati nel buon senso, trarrete beneficio dalle cose senza difficoltà”.
A tutti coloro che vogliono consacrare la vita a preservare la natura, a rendere migliore il futuro del genere umano, va il mio invito a definire bene questo principio di mutazione e a trovare poi le proprie strategie…
Laozi diceva:” Giunto all’ estremo del vuoto, fermamente radicato nella quiete, mentre diecimila esseri nascono in un solo slancio, contemplo il ritorno. Gli esseri prosperano a gara, ma ritornano sempre alle radici. Ritornare alla propria radice è la quiete”.
Nel cambiamento, la quiete…
E’ facile perdersi nell’ uno dimenticando l’ altra. Ci sfiniamo a movimenti inutili, consumiamo tutte le nostre risorse naturali, sprechiamo le nostre energie in ogni sorta di eccessi, di lussi. Per mantenere in buona salute corpo e spirito, è indispensabile coltivare l’ arte del rimanere nella quiete.
Laozi diceva: ” Riuscite ad accordare il vostro corpo e la vostra anima affinchè procedano all’ unisono e non si separino? Riuscite a respirare il più profondamente possibile, il più armoniosamente possibile come un neonato?”.
Plachiamo la nostra agitazione, ritroviamo la pace, distesi come neonati. Ecco due metodi semplici.
-Le posizioni della meditazione possono avere novanta varianti. Ciò che importa non è la posizione ma lo sguardo all’ interno di sè, come uno specchio di ciò che accade nella vostra mente. Nella meditazione, la quiete.
-il canto del mantra vi aiuterà ugualmente a mettervi in comunicazione con la pace interiore. Udito il canto, ritornerete naturalmente alla calma. Se siete in alta montagna o nel deserto e intonate un mantra, la serenità che vi pervade si commuoverà fino alle lacrime. Non saranno lacrime di pena, ma di beatitudine, di gratitudine. Il vostro intero corpo si apre come un fiore, le preoccupazioni svaniscono.
Nella solitudine, la quiete.
In Cina, la parola che disigna la vita è ” Shengming”: ” Sheng” significa tutto ciò che racchiude la vita. ” Ming” tutto ciò che ha un’ anima. Ne parla il Buddha: corpo e anima sono uniti, sono uno. A che cosa ci conduce questa “vita”? Quali sono i suoi valori?
Sempre in Cina , un vecchio motto dice:” La vita è più leggera di una piuma, la morte più pesante di una montagna”. La tradizione antica influenza ancor oggi i paesi asiatici. Essa pone l’ accento sulla regalità, sulla pietà filiale, sulla fedeltà, sulla giustizia, sulla moralità. Veneriamo coloro che dedicano la loro vita agli altri, per far regnare la giustizia e la pace. La vita e la morte vengono così trascese.
Questa bella cultura antica, purtroppo, si cancella a poco a poco davanti al modernismo. La cultura attuale fa leva sulla vendita della conoscenza, del pragmatismo, scarta la tradizione…così tutti seguono il tran tran della vita, molti vivono senza vivere, senza radici ne cultura.
Qual’ è il senso dell’ esistenza, qual’ è il suo valore?
Le culture orientali e occidentali si trovano sconvolte: mentre lottiamo per la sopravvivenza dimentichiamo di vivere realmente…
E’ dovere degli intellettuali esprimersi. Ci si preoccupa di guadagnare sempre di più, ecco lo scopo della carriera. Nello Yijing la parola “carriera” significa darsi da fare per il benessere altrui. Il fare tutto per noi stessi non è altro che un mestiere, Cerchiamo di non dimenticare il vero senso della vita…
Se ci rendiamo conto che ” il mondo è per tutti”, senza ego, diventeremo invincibili…
Mozi insisteva sullo sviluppo della tecnologia: era un pioniere della scienza e dell’ architettura cinesi, impegnato anche nel mondo. Quando scoppiava una guerra da qualche parte, ci andava per protestare, per cercare di fermarla…Ha difeso per tutta la vita la causa della pace, rivendicando l’ amore. Il suo insegnamento rimane sempre attuale.
Affidandoci unicamente allo sviluppo tecnologico, finiremo nell’ abisso della sventura.
E’ tempo di riconciliare la scienza, l’ arte e le qualità spirituali. Il benessere deriva dall’ unità di queste tre cose. La speranza, da questa unità…
Discorso pronunciato da Nan Huajin nell’ ottobre 2006 al Taihu Great Learning Centre, Provincia di Jiangsu.
Calma la mente e l’ anima ti parlerà (Ma Jaya Sati Bhagavathi)
Quando ci si rilassa al punto che la frequenza delle onde cerebrali rallenta fino allo stato alfa, il chakra del cuore, ritenuto sede dell’anima e dell’amore, comincia ad aprirsi.
Anahat Chakra, localizzato nel cuore, il luogo in cui risuona il mistico suono ottenuto senza percussione, eco della prima vibrazione dell’universo in procinto di manifestarsi, il luogo in cui ogni coppia di contrari può trovare la pacificazione ed essere in perfetta armonia grazie all’energia del cakra: l’AMORE supremo .
Per raggiungere questo scopo, fondamentale è il processo di educazione della mente.
In genere la mente, che è senza disciplina, viene occupata da molti pensieri contemporaneamente: famiglia, affari, salute, desideri, lavoro, paure, speranze. Si creano vortici (vrtti) alla cui origine contribuiscono le 5 matrici che condizionano la mente sia nelle scelte che nell’orientamento dei processi mentali : i Klesha , nodi della mente, che inducono sofferenza.
E’ soltanto privilegio dello Yogi, dotato di una mente ferma, nutrire un pensiero alla volta e trattenerlo per tutto il tempo che desidera. Egli sa che il pensiero è la più potente arma a sua disposizione e può sfruttare l’uso di questa forza per incalcolabili possibilità. Riuscire ad osservare la mente mostra che moltissimi pensieri sono inconsistenti, eppure la mente vaga incessantemente tra essi, mentre pensieri illuminanti aiutano a riflettere e a migliorare la vita.
Bisogna imparare a liberare la mente da inutili informazioni e inutili pensieri mondani colmandola di pensieri divini che ci riconducano alla nostra natura di puro spirito, l’eterno ed immutabile Atman , per distaccarci dalla nostra tendenza ad identificarci con la nostra natura materialista . Un pensiero divino rende il cuore saldo e la mente forte. Esso illumina il volto, specchio della mente. Un pensiero negativo incide un segno profondo sul viso offuscandolo . Soprattutto gli occhi – specchio dell’anima – mostrano la condizione e il contenuto della mente.
Noi diventiamo ciò che pensiamo. Il pensiero costituisce il nostro mondo interiore.
Pensieri sani ci mantengono sani, mentre pensieri di fragilità, di disfunzioni, disfacimento e distruzione non aiuteranno certamente a godere di buona salute, equilibrio ed armonia. Infatti il corpo è unito alla mente, invece di esserne sua controparte. I pensieri influiscono sul corpo. Ogni pensiero procura nella mente una vibrazione che poi si trasmette al corpo fisico.
L’attività delle cellule nervose produce delle trasformazioni chimiche ed elettriche derivanti dal pensiero. Pensieri di odio, gelosia, ansia, ira ,aggressività, invidia, distruggono effettivamente cellule del corpo, provocando malattie al cuore, fegato, reni, stomaco, ecc.
Qualunque pensiero si possa coltivare, che si sia conscio o meno, la legge universale di attrazione continuerà ad agire, attirando su se stessi, quanto corrisponde al pensiero dominante, poiché la mente ha un “potere di attrazione”. Inoltre, il pensiero lascia il cervello e si libra nello spazio, dando origine a delle vibrazioni nel Manas, atmosfera mentale, dirigendosi in tutti sensi.
Un vero Yogi, tramite le vibrazioni dei suoi pensieri, aiuta a purificare il mondo, penetrando silenziosamente nella mente di migliaia di persone.
Un vero Yogi ed i Mahatma aiutano l’umanità con le loro vibrazioni spirituali e la loro aura magnetica trasmettendo alle persone più adatte i loro messaggi per mezzo della telepatia, comunicazione considerata paranormale ma che per loro è normale e semplice. Le vibrazioni dei pensieri viaggiano più veloci della luce e dell’elettricità…… Tutti noi possiamo inviare nell’atmosfera mentale pensieri purificanti, d’amore, di felicità, bontà, misericordia, fiducia, che possano ispirare tutte le persone sensibili alla loro ricezione.
Calmare la mente è dunque agire sui pensieri. I pensieri superflui e nocivi sono soltanto un ostacolo alla crescita interiore. Soprattutto non lasciamo che la mente resti invischiata nelle vecchie abitudini e abbandoniamo la paura di pensare in modo diverso dagli altri. Restiamo gentili. Rifiutiamo che il mondo ci renda insensibili, che la sofferenza ci lasci odiare, che l’amarezza rubi la dolcezza.
E’ necessario impegnarsi nella disciplina del pensiero. Non sarà facile poiché i pensieri frivoli e mondani, tutta la gamma di pensieri legati a sentimenti negativi assilleranno la mente anche quando si cerca di praticare lo yoga e la vita spirituale.
Meta altrettanto difficile è sviluppare la saggezza. Non basta la sola volontà o il solo desiderio di essere saggi. La saggezza non è solo un pensiero intellettuale. Occorre la consapevolezza di ciò che pensiamo, delle nostre azioni, delle nostre parole, consapevolezza che può sorgere solo da uno stato di calma interiore.
Ma la mente vuole sempre qualcosa ed è in continua ricerca . E lo fa attraverso i sensi ma non soddisfa mai la sua fame. La via per soddisfare la mente non è quella di andare fuori ma di rivolgerla verso l’interno.(Svadhyaya – educazione dell’io – studio di sé stessi )
La conoscenza del Sé è un immenso tesoro e la meditazione e lo studio dei testi sacri sono la chiave per accedervi . La meditazione ci porta a distaccarci da tutti i pensieri dispersivi ,dalle onde dell’ira ,dell’invidia, della gelosia, dell’odio, nemiche della pace e della saggezza. Raggiungiamo la purezza della mente liberando il campo dai pensieri negativi seminando quelli buoni, coltivandoli anche con i Mantra e il Pranayama.
Quando meditiamo dobbiamo prima di tutto sentire la volta cranica fluida. Se abbiamo il cranio contratto non possiamo meditare . Liberiamo il capo dalle tensioni sottili che sono situate nelle ossa craniche, strutture mobili al pari dei polmoni e della cassa toracica, rilassiamo le ossa temporo mandibolari che si muovono in modo impercettibile, come le branchie dei pesci. Poi attraverso un opportuno pranayama giungiamo alla coerenza cuore – cervello coinvolgendo il cuore , considerato come terzo cervello, col suo sistema nervoso indipendente. Il cuore nient’altro che un muscolo per il materialismo scientifico , è centro di saggezza nella medicina cinese e nei Veda mediatore tra cielo e terra.
La meditazione è uno “stato” (Krisnamurti), un” tornare a casa” (Osho), un piacevole librarsi nel vuoto. Attraverso le pratiche Yoga e con molto impegno, possiamo creare le condizioni favorevoli per sviluppare consapevolezza e disciplina interiore, dare forza, equilibrio e stabilità al corpo e alla mente per ottenere la giusta energia necessaria a sostenere stati di coscienza espansa.
Osservando lo stato della mente, stacchiamoci dai nostri pensieri quotidiani, non per annullarli, ma per permettere al profondo di manifestarsi liberamente. Attraverso l’osservazione del pensiero, acquietando i tumulti, calmando le emozioni, concentrandosi su un unico pensiero o un mantra, restando indifferenti ai pensieri molesti affinchè scompaiano da soli, senza controllare o costringere, senza giudicare, entriamo nel nostro mondo interiore, apriamo il nostro chakra del cuore all’amore incondizionato, quel tipo di amore che non si aspetta ritorno, ma che solo allora riceve .
Ascoltiamo la nostra anima . L’anima, metafora del piccolo, più piccola del piccolo, perché invisibile (Hillman). Entità non misurabile, poiché non è una sostanza e non è una forza, anche se noi siamo chiamati dalla forza delle sue pretese, comprendibile non con mezzi fisici ma solo con un sentimenti aperti al sacro. L’anima,ciò che si riesce a percepire nel profondo,che permette di superare le barriere della mente e della razionalità .
E solo allora riusciremo a percepire la differenza tra il nostro Ego e il nostro Atman, ad entrare nella sua luce, a conoscere quella dimensione in cui non esiste conflitto e non esiste tempo.
21 giugno 2019
21 GIUGNO 2019 di Alessandra Dechigi
Quanto dista Roma da Delhi? Da Londra, Boston, Hong Kong e Manila?
Qualunque sia la distanza, verrebbe misurata da qui, dal centro di questa piazza, sul colle più prestigioso della nostra città: il Campidoglio.
Se penso alla storia che è impregnata in questo luogo ho quasi un senso di smarrimento.
Penso alla diffusione dell’Impero Romano, dei costumi, la lingua, i valori e mi sento nel “punto zero”, con il tappetino steso sotto la statua di Marco Aurelio.
Oggi siamo partecipi della storia di questa piazza con l’intenzione di accorciare le distanze: di essere tutti in un punto; senza distanze.
Sono l’acqua della goccia, senza paura di evaporare nella solitudine del mio limite spaziale.
Sento forte il valore dell’unità dei colori nel raggio di luce e del sentimento di pace che avvolge il mondo da questo “punto zero”.
Il sankalpa è sincero e la OM potente.
Nella Giornata Mondiale dello Yoga, nel cuore di Roma, in piazza del Campidoglio abbiamo scritto con il nostro nastro arancio un’altra pagina di storia dell’Umanità.
Alessandra Dechigi
Tutte le foto della magnifica giornata in piazza del Campidoglio da vedere nella Galleria dedicata sulla barra a destra di ogni pagina del sito.
La Giornata del Sollievo venerdì 24 maggio 2019
di Alessandra Dechigi:
Non è stato un venerdì mattina consueto per chi ha varcato il grande portone del San Gallicano – Regina Elena. Oggi l’atmosfera era diversa.
I volontari di tante Associazioni insieme agli insegnanti della Federazione Italiana Yoga hanno dato il loro contributo per celebrare “la Giornata del Sollievo”.
“Esiste il dolore, ma esiste il modo di superarlo” dice il Buddha e questo è lo spirito che si è letteralmente respirato attraverso gli esercizi di rilassamento e di respirazione antalgica che a turno, gli insegnanti della FIY hanno offerto ai presenti interessati.
La respirazione è uno degli atti più importanti che vengono compiuti dal corpo, oltre che uno di quelli con il maggior numero di effetti diversi: un respiro ossigena le cellule, espelle gli scarti del metabolismo, aiuta a comunicare (sia verbalmente che non verbalmente, basti pensare agli sbuffi di noia), permette l’espressione artistica di sé, aiuta a rilassarsi.
Un altro effetto, non molto conosciuto ma potenzialmente molto interessante, della respirazione è il controllo del dolore. Sebbene sia famosa l’importanza delle tecniche respiratorie in momenti particolari come il travaglio, occasione in cui il respiro viene utilizzato per minimizzare i dolori delle partorienti, l’efficacia della respirazione antalgica va ben al di là di questo singolo contesto.
Gli effetti della respirazione antalgica (termine di provenienza greca che significa letteralmente “che contrasta il dolore”) sono da spiegarsi secondo due principali ordini di motivi. Il primo di essi, più strettamente correlato all’atto respiratorio, è legato ai movimenti muscolari compiuti durante la respirazione: i muscoli respiratori, soprattutto quelli accessori (addominali, dorsali, trapezi) giocano un ruolo importante nel mantenimento della corretta postura. Dal momento che l’equilibrio posturale aiuta a evitare il manifestarsi di dolori acuti e cronici, l’incidenza di questi ultimi può essere limitata semplicemente curando la respirazione.
In secondo luogo, è stato scientificamente provato come le tecniche di respirazione profonda, interagendo con i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, aiutino a raggiungere uno stato di rilassamento psicofisico che permette di tenere sotto controllo dolori anche intensi, come ad esempio quelli post-operatori o quelli legati alle lombosciatalgie.
Un esempio di tecnica di respirazione antalgica molto semplice da provare è quello della cosiddetta “respirazione 4-7-8”: 4 secondi di inspirazione, 7 secondi di pausa e 8 secondi di espirazione per rilassare il corpo e la mente e alleviare in breve tempo i dolori senza necessariamente ricorrere agli antidolorifici convenzionali, il tutto attraverso un’azione innata, semplice e naturale come la respirazione.
Il tema del sollievo dal dolore riporta al tema della libertà. Tutti stiamo imparando ad essere liberi e possiamo farlo solo comprendendo in che modo siamo prigionieri.
Ogni fenomeno fisiologico, psicologico o fisico può diventare una porta che conduce alla verità.
L’essenza della felicità è un corpo che non soffre e un cuore e una mente che non sono oppressi da ansia, paura e odio. Possiamo nutrire questa consapevolezza grazie al respiro.
Respira e sai che sei vivo.
Respira e sai che tutto ti aiuta.
Respira e sai di essere il mondo.
Respira e sai che pure il fiore respira.
Respira per te stesso e respiri per il mondo.
Inspira compassione ed espira gioia.
Respira e sii uno con l’aria che respiri.
Respira e sii uno col fiume che scorre.
Respira e sii uno con la terra che calpesti.
Respira e sii uno col fuoco che arde.
Respira e interrompi il pensiero di nascita e morte.
Respira e vedi che l’impermanenza è vita.
Respira per la gioia di essere stabile e calmo.
Respira per il dolore che scivola via.
Respira per rinnovare ogni cellula del tuo sangue.
Respira per rinnovare le profondità della coscienza.
Respira e prendi dimora nel qui e ora.
Respira e ciò che tocchi sarà nuovo e reale.
– Sister Annabel Laity –
di Alessandra Dechigi

liberando la mente . Per questo per la giornata del sollievo abbiamo partecipato per regalare un momento di rilassamento guidato
I AM AND I WILL – IO SONO E LO FARO’
I AM AND I WILL – IO SONO E LO FARO’ di Alessandra Dechigi
Lunedì 4 marzo a Piazza Navona la fontana dei Quattro Fiumi del Bernini si è illuminata di blu e arancio, i colori della Giornata Mondiale contro il Cancro.
Per la prima volta anche il Ministero della Salute si unisce alla rete di sensibilizzazione mondiale e sostiene la Giornata Mondiale insieme agli IFO e alle Associazioni.
La Federazione Italiana Yoga non poteva mancare all’appuntamento collaborando con il Regina Elena dal 2006.
L’evento si è svolto in collaborazione con l’IFO-Istituto Nazionale Tumori regina Elena, l’Istituto San Gallicano e con il supporto tecnico di ACEA.
Il titolo della manifestazione mondiale I AM AND I WILL – IO SONO E LO FARO’ è un’invito forte all’azione e all’impegno personale, associazionistico ed istituzionale.
La Giornata è stata promossa in Europa dall’UICC e sostenuta dall’OMS e rappresenta un richiamo importante a riflettere su cosa ognuno può fare per combattere il cancro, dalle istituzioni agli esperti, tutti indistintamente. E’ un invito a chiedersi come dobbiamo e possiamo sostenere la ricerca, come essere di aiuto a chi sta lottando, come informarsi in modo corretto e adottare stili di vita raccomandati.
Gli insegnanti FIY erano presenti in Piazza ed hanno risposto ai tanti quesiti del pubblico incuriosito, portando il proprio personale tapas e chissà, forse anche piccoli “semi yogici”.
SIAMO PARTE DI UN TUTTO amiamo dire agli allievi che si cimentano sui tappetini nelle nostre classi, ma lo
yoga va oltre il tappetino steso in palestra.
Siamo parte di un tutto sempre, in classe come in ufficio, sull’autobus come a Piazza Navona ieri sera.
Alle 18.30 centinaia di palloncini arancioni sono saliti alti nel cielo di Roma trasportando il nostro comune sankalpa I AM AND I WILL.
Alessandra Dechigi
S.P.Q.R. SONO PAZZESCHI QUESTI ROMANI
Di Alessandra Dechigi
Questa volta mi sono veramente stupita nel vedere con che entusiasmo gli yogi romani hanno risposto all’ invito di praticare insieme sabato scorso.
Alla sua quarta edizione l’evento “Aspettando il solstizio d’inverno” presso i locali dell’Ambasciata dell’India in pieno centro a Roma si è rivelato un appuntamento da non perdere.
Il pubblico è arrivato da ogni parte della città sfidando il traffico natalizio, tre fermate della metro chiuse, la zona ZTL, il parcheggio difficilissimo da trovare, il freddo pungente e inaspettato eppure…eccoli, superpuntuali, allegri, gentili, pazienti, collaborativi, animati dalla voglia di ritrovarsi.
Un bel tè speziato e bollente ha scaldato tutti e poi la magia si è rinnovata.
La sala si è riempita all’inverosimile ed è iniziata la pratica. Tutto dimenticato: lo sforzo, la distanza, il freddo, gli intoppi dell’ultimo momento.
E’ stato tutto un fluire, una condivisione gentile, un caldo abbraccio che ci ha corroborato e nutrito.
E’ bello sapere che siamo in tanti nella pace, nell’amore e nella luce.
Grazie a Fabio, Carlo, Porzia e Dorothee che hanno condotto le pratiche del mattino e del pomeriggio; a Barbara e Francesca che hanno fatto le foto; a Manuela, Monica, Raffaella e Manuela che hanno accolto ognuno dei partecipanti.
Grazie ad Oriana per il suo lavoro dietro le quinte.
Grazie a chi è venuto per la prima volta e grazie a chi è ritornato.
Vi auguro buon Natale e questo è il mio regalo.
LUCE PACE AMORE
La Pace guardò in basso e vide la guerra,
“Là voglio andare” disse la Pace.
L’Amore guardò in basso e vide l’odio,
“Là voglio andare” disse l’Amore.
La Luce guardò in basso e vide il buio,
“Là voglio andare” disse la luce.
Così apparve la Luce e brillò.
Così apparve la Pace e offrì riposo.
Così apparve l’Amore e portò Vita.
L.Housman
Alessandra Dechigi
Riflessione sull’ evento dell’ Insegnante Barbara Damiani:
” Ritrovarsi ancora insieme, un’altra volta all’ambasciata. La magia si ripete ogni volta, ci si incontra, ci si abbraccia, si cerca di rendere l’evento un bel regalo per tutte le persone che hanno scelto di passare il sabato in modo diverso.
Lo Yoga è Donna
LO YOGA E’ DONNA: di Alessandra Dechigi
“Là dove le donne vengono rispettate, dimorano gli dei. Là dove sono disprezzate, tutte le azioni si vanificano.” – M.S. III, 55 –
Stiamo celebrando il quarto anno dello Yoga Day – IYD –
Domenica 17 giugno abbiamo praticato insieme sulla terrazza arroventata e nella molto più fresca sala delle conferenze messe a disposizione dall’Ambasciata dell’India a Roma.
L’organizzazione di questo evento di preparazione a quello del 21 giugno è iniziato circa un mese fa.
Ripercorrendo le fasi e i dettagli, sorrido e penso alla perfezione dell’energia che, se riconosciuta e assecondata, lega le nostre intuizioni alle nostre azioni.
Quest’anno l’evento che abbiamo proposto ha aperto le celebrazioni della settimana dello yoga, lo scorso anno è stato quello conclusivo e, come “attivista” del concetto -il caso non esiste- non mi è sfuggita l’osservazione!
L’energia che ha sostenuto l’evento di quest’anno, il quarto, è stata uniforme, consapevole e solida
come la forma che evoca, il quadrato. Mi viene in mente il primo chakra, la radice, la
base solida sulla quale poter costruire. Eravamo consapevoli, ordinati, uniformi e stabili.
E’ stato subito chiaro e indiscutibile che quest’anno chi avrebbe condotto le pratiche sarebbero stati due colleghi, uomini che senza esitazione hanno accettato generosamente.
Poi si è radunato il gruppo dei colleghi-collaboratori, assistenti, fotografi e, guarda caso….tutte donne. Questa separazione inclusiva mi ha affascinato. Si è formato un bel gruppo compatto e spumeggiante, pronto al confronto, solidale, interattivo ed ironico, molto serio ma mai serioso!
Arriviamo da ogni parte della città valicandone il confine esterno congestionato dal traffico del rientro dalla domenica “fuori porta”, al cuore deserto e sonnolento di una Roma afosa e distratta dalle telecronache dei mondiali di calcio.
E’ bello ritrovarsi sorridenti, insieme “nello yoga”.
Il pubblico comincia ad affluire e anche quest’anno sono tanti quelli che hanno scelto di accettare il nostro invito e condividere l’esperienza.
Arrivano sudati, già esausti dai chilometri percorsi, tutti ordinati ed entusiasti di esserci.
Si prende posto, si pratica, si suda, si partecipa, ci si aiuta, ci si ringrazia, si sorride, ci si abbraccia ci si saluta e….siamo tutte donne a parte i due conduttori delle pratiche e i sette uomini che si sono uniti al gruppo di 150 partecipanti.
“Divertente” penso. Decido che una volta a casa avrei cercato nel “mare nostrum” del web una risposta a questo fenomeno.
Come sempre trovo poco e come sempre, mi ritrovo a scartabellare nella libreria del mio studio. Sicuramente c’è una risposta da qualche parte! E trovo….
“Yoga: sostantivo sanscrito maschile”. -wikipedia-
Maschile in quasi tutte le lingue tranne che in spagnolo che è femminile….(anche il sole è maschile in tutte le lingue tranne che in tedesco che è femminile!)
“Fino a 40 anni fa lo yoga è stato appannaggio quasi esclusivo degli uomini che lo hanno praticato e diffuso. Ora la situazione si è capovolta” -M.Eliade-
E poi…
“La natura voleva che fosse la donna il suo capolavoro” -J.Ruskin-
“Lo yoga richiede molta elasticità e in questo il corpo delle donne è adatto allo scopo.” -B.K.S. Iyengar-
“Lo yoga è benefico sia per gli uomini che per le donne, ma le donne hanno bisogno dello yoga poiché le responsabilità che la natura ha loro imposto sono maggiori.” -G.S.Iyengar-
Risulta naturale per le donne partire dalla propria fisicità per trovarci dentro un linguaggio molto più profondo e simbolico. La vita è un miscuglio di felicità e infelicità, lo yoga è in grado di affrontare gioia e dolore con equanimità. Mi chiedo: “Questo le donne non lo sanno già da sempre?”
Impegniamoci nello yoga per imparare ed insegnare a “partorire” una coscienza nuova.
Alessandra Dechigi
Aspettando il Solstizio d’ Inverno , Ambasciata dell’ India a Roma 09 e 10 dicembre 2017
Sembrava che arrivassero in sordina, silenziosi, quasi titubanti.
Ci siamo salutati sottovoce e abbiamo steso i tappetini ordinatamente nella sala congressi dell’Ambasciata dell’India a Roma, luogo ormai familiare.
La pioggia, il traffico e il lungo fine settimana dell’Immacolata, non hanno fermato la voglia di esserci, di essere presenti e testimoni della seconda edizione dell’Evento “Aspettando il solstizio d’inverno”. Leggi il seguito di questo post »
Asiatica: a Roma al teatro India , Domenica 2 ottobre 2016 ,incontro con Tara Ghandi
A Roma al Teatro India Lungotevere Vittorio Gassmann n. 1
Dal 17 settembre al 2 ottobre si svolge a Roma la diciassettesima edizione di :
Asiatica. Incontri con il cinema asiatico
una rassegna che ogni anno esplora il cinema, e quindi l’attualità, la cultura e i costumi, di una porzione enorme del nostro pianeta. Oltre che geograficamente enorme, l’Asia è un continente pressocché sconfinato dal punto di vista della diversità culturale che lo compone. Leggi il seguito di questo post »