Mese: dicembre 2019
Dalle tenebre alla luce
Di Alessandra Dechigi:
Non è facile essere paziente.
La dose necessaria di distacco che mi permette di mantenere la calma e il sorriso di fronte agli imprevisti si era quasi esaurita già da un po’ ma finalmente il portone di Via XX Settembre 5 si è cominciato ad aprire lento e scricchiolante…come sempre.
Sono anni che insieme agli insegnanti FIY si organizzano lezioni di yoga “speciali” per condividere e celebrare momenti altrettanto speciali e ogni volta è una sorpresa.
Ogni volta sono messa alla prova rispetto alla mia pratica personale, all’illusione di aver capito, digerito, superato gli ostacoli che la mente mi mette davanti.
Così mi ritrovo a “vedere” le cose come se fosse sempre la prima volta e dopo l’iniziale smarrimento, il senso dell’essere nel presente si schiude e tutto diventa più luminoso.
“Aspettando il solstizio d’inverno” è il titolo dell’evento organizzato sabato 14 dicembre presso i locali dell’Ambasciata dell’India a Roma dalla rappresentante regionale FIY Porzia Maria Favale che negli anni mantiene un’ampia rete di condivisione e collaborazione fra tutti noi con sincera positività.
Sabina Campione e Ilenia Di Giovanni hanno condotto una bellissima pratica dal titolo “Dalle tenebre alla luce”.
Alessia Velletrani ha assistito i partecipanti in sala durante la pratica con generosità e professionalità.
Lia Carovillano, Sabrina Celi, Maura Grava, Lucia Morotti e Emanuela Paone sono state i punti di riferimento nell’ accogliere tutti nel migliore dei modi per rendere la giornata, se possibile, ancora più speciale.
Poi ci sono i partecipanti che non vengono nominati singolarmente ma sono il vero cuore di ogni evento. Senza la partecipazione, la condivisione, l’impegno, insomma in una parola: il tapas, non si arriva a nulla e anche sabato 14 dicembre ne abbiamo tutti avuto la riprova.
Celebrare il solstizio d’inverno attraverso una preparazione “yogica” dà qualità e spessore al tempo che s
corre distrattamente.
E’ dall’antichità che l’uomo osserva il moto apparente che il sole descrive nel cielo per regolare la sua vita venatoria e agricola.
Durante il solstizio, “sole stazionario”, il sole appare stabile rispetto all’equatore celeste. E’ il momento in cui nella continua danza della luce e dell’ombra, la momentanea vittoria dell’oscurità cede il passo alla rivincita, alla ri-nascita, ri-uscita del sole dal buio della terra tornando a crescere e sconfiggere l’ombra.
Tante sono le leggende, i miti e le divinità che l’uomo, ad ogni latitudine, ha creato per spiegarsi il fenomeno dell’alternanza.
Il solstizio d’inverno è occasione per guardare dentro se stessi per riconoscere le proprie paure e i propri dubbi.
E’ tempo di affrontare e lasciare andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.
E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che ingombrano la nostra anima e ci impediscono la ri-nascita.
E’ tempo di far risplendere la nostra luce interiore
Alessandra Dechigi
SOLSTIZIO D’INVERNO
Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d’inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell’incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno
Gli allievi raccontano…
Yoga e meditazione -Oasi Francescana – novembre 2019
Il mio problema è la costanza, non ne ho soprattutto per tutto ciò che riguarda il mio benessere. Vivo tutto con la massima intensità però, nel caso del bene è quindi un vantaggio. Il meeting che si è svolto nell’Oasi Francescana di Vicovaro Mandela ne è un esempio, mi ha ricaricato di una nuova linfa e per tanti motivi. Sicuramente il luogo, ad un passo da Roma in un contesto intriso di storia di santi ed eremiti e che ha ospitato anche San Benedetto. Un atmosfera mistica che mi ha subito predisposto come credente ad accoglierete il silenzio, che fin da ragazzina ho sperimentato essere il miglior canale di dialogo con se stessi e con la realtà superiore che ci governa. Abbiamo subito iniziato a lasciar andare il superfluo ed in un luogo così essenziale ti rendi conto che è proprio tanto il superfluo da far
scivolare via. E ci siamo concentrati sul qui ed ora. Liberi dal passato e dai pensieri sul futuro. Poi le persone, la sintonia con alcune persone amiche ed altre sconosciute, ma incredibilmente speciali, aiuta a far sì che “ l’anima canti” e lo fa meglio e forse più forte perché come ha più volte ripetuto Massimo, ogni anima sa cantare ma si avvantaggia dell’energia positiva che la circonda. Su questa base si è svolto un intenso e profondo lavoro condotto dai maestri di yoga Massimo e Porzia. Eravamo in 30 e temevo distrazioni ma l’attenta conduzione ed il livello di intensità umana presente hanno consentito un attento e partecipato lavoro individuale e di gruppo.
Il gong è stato un altro protagonista di rilievo. Imponente e magico, timorato da alcuni e atteso da altri, ha dato vibrazioni ad ogni atomo delle nostre cellule, stimolandole, riequilibrandole e purificandole.
Tornare alla quotidianità dopo 36 ore così ti pone in una prospettiva completamente diversa. Ti rallenta i ritmi, apre ad accogliere la positività, ad offrire e restituire l’energia positiva, a saper apprezzare le infinite cose belle che in una giornata accadono o hai l’opportunità di osservare come un alba, un tramonto, il sorriso di un incontro casuale.
Quindi ringraziare perché nulla è scontato e infine condividere perché quando ti accade qualcosa di positivo non puoi tenerlo solo per te. Ed è contagioso.
Ellesse