Risvegliare con le mani l’ energia che fa battere il cuore…
di Purnima Scognamiglio
Sono sempre stata affascinata dai movimenti delle mani soprattutto dopo aver visto e poi studiato il Bharatanatyam ,la danza classica indiana, arte di dimensione spirituale, intimamente connessa alla religione, le cui storie, intessute di leggenda e mitologia , sono espresse soprattutto dai gesti delle mani, chiamati mudra.
Le mudra si ritrovano nei rituali di molte tradizioni sacre e le incontriamo nelle icone di molte religioni.
La loro origine è sconosciuta e si perde in Asia. Sono i ” sacri sigilli” praticati da oltre 5000 anni per la ricerca dell’equilibrio tra mente, corpo e spirito.
Le mudra, sono considerate lo “Yoga delle Mani”.
Le nostre lezioni di yoga iniziano giungendo le mani in Anjali mudra, piccolo rituale che simboleggia l’incontro tra l’io e il Sé, tra chi insegna e chi studia, la pratica come forma di preghiera, la connessione tra il cuore e la mente. E le lezioni terminano con lo stesso gesto che diventa saluto- namaskar mudra – e dispensatore di pace – shanti mudra –
Eseguite durante asana, pranayama, meditazione, mantra, placano il rumore incessante della mente e il vociare dei pensieri migliorando la pratica ottenendo benefici sul piano spirituale, fisico ed energetico.
Ognuna di esse ha un significato specifico volto ad aprire la mente e il cuore alla spiritualità e a sentimenti di compassione, coraggio, saggezza.
La nostra energia a volte si blocca. Non fluisce più completamente nel corpo e nella mente.
Il nostro corpo perde la sincronicità col movimento incessante della terra nella sua rotazione su se stessa nelle 24 ore e il proprio movimento continuo nelle 24 ore del giorno. Quando ciò accade ,per diverse motivazioni, subentra l’inquietitudine interiore . Ad essa reagiamo con l’azione esteriore.
Il lungo cammino attraverso lo Yoga ci insegna che solo sospendendo l’attività esterna possiamo agire sullo squilibrio che si crea a livello emotivo, intaccando la forza del pensiero, manifestandosi a livello psichico e infine sfociando nella malattia.
A volte il corpo, inaspettatamente, ci costringe a fermarci per poter percepire l’inquietitudine e le sue motivazioni.
Solo attraverso la via del silenzio possiamo cogliere le emozioni e i sentimenti che hanno indebolito la nostra energia vitale.
Allontanando da noi il “giudizio” possiamo acquisire il controllo del corpo e agire sugli squilibri di energia e gestire le emozioni.
Le mudra ci aiutano a purificare stati emotivi negativi combattendo le carenze energetiche fino a poter sfruttare il proprio potere di auto guarigione legato alla capacità di assumerci le nostre responsabilità, senza demandare ad altri doverci guarire.
Le mudra rafforzano le basi della salute riequilibrando importanti sistemi energetici del corpo e orientano la forza mentale.
La flessibilità nei confronti delle emozioni ci induce al distacco e a non reagire in ,maniera compulsiva, d’istinto gestendo positivamente le situazioni .
Le nostre mani sono veicolo di energia. Grazie ad esse possiamo risvegliare la flessibilità nel pensiero emozionale e una maggiore vitalità.
Ho avuto la fortuna di incontrare, molti anni fa, nel mio cammino yogico maestri esperti di mudra e da allora non passa giorno che usi le mie mani per far fluire l’energia vitale in me.
Le mie preferite?
Padma mudra, il gesto del bocciolo del loto che si apre sul fiore,aprendo simbolicamente lo spazio del cuore.
Atmanjali mudra – il gesto della preghiera e rispetto per il sigillo del Sé
Abhaya mudra che attinge al proprio coraggio e compassione soprattutto se unita a Virabhadra asana, il guerriero che combatte contro il proprio ego, per porre fine alle sofferenze degli altri.
Ovviamente dhyana mudra accompagna tutti i giorni la meditazione-
Amo molto eseguire una sequenza di mudra collegate al respiro e alla sua ritenzione nonché ai chakra che ,come una piccola coreografia, catturano la meraviglia dei bambini e inducono gli adulti ad uno stato di meditazione.
Purnima Scognamiglio
23 maggio 2016 alle 20:55
Non a caso la Pranoterapia è considerata oggi una pratica di medicina alternativa. Interessante articolo. Grazie!
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6 novembre 2016 alle 9:38
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